Ormai sta diventando una moda dilagante nel nostro ambiente sentire le manfrine quasi piagnucolose di atleti che, anche di fronte a performance di non poco conto, giurano di andare ad allenarsi una volta a settimana, anzi, due quando proprio proprio va bene (insomma l’eccezione per capirci).
Ebbene voglio raccontarvi di cosa mi sono profondamente convinto in 25 anni di esperienza sportiva. La qualità di un atleta è fondamentalmente funzione di due cose : uno mamma natura, due la capacità di sfruttare cosa mamma natura ti ha regalato. Argomento meglio: un corridore può essere dotato dalla provvidenza, in una scala da 1 a 100, di una capacità di 70. Se sarà volonteroso, si applicherà, darà tutto se stesso nella preparazione e nelle competizioni arriverà a rendere 70. Ora prendiamo un predestinato dotato del meglio che la natura possa offrire ovvero un potenziale di 100. Se questo fortunato sarà svogliato e poco volenteroso arriverà a sfruttare la metà di quanto ha in dote e renderà 50 e sarà battuto dall’atleta meno talentuoso di lui, ma più devoto all’allenamento. I super campioni sono coloro che dotati del massimo da madre natura sapranno sfruttare tutto il loro potenziale. Ecco allora i Nuurmi, i Zatopek, i Cova, i Bordin, i Gebreselassie, gli El Guerrouj, i Bekele e via dicendo.
So bene che l’ho presa “un po la larga” ma ormai la moda orientistica prima citata mi fa sempre più ridere. Vorrei raccontarvi un'altra esperienza interessante: frequentano i campi di atletica ho avuto il piacere di allenarmi assieme ad atleti che hanno ottenuto dei risultati a livelli anche assoluti. Ebbene ricordo che nei periodi di ripresa da infortuni o da lunga inattività anche loro all’inizio avevano qualche problemuccio a tenere il passo di atleti ben più modesti (come me ad esempio). Ovviamente bastavano 15 giorni di allenamento, anche non particolarmente intenso, che il fattore “mamma natura” prevalesse inesorabilmente e i poveretti del gruppo “terresti” erano destinati a mangiare la polvere senza possibilità di appello.
Ora mi sono tolto il sassolino dalla scarpa. Chi nelle gare corre come un “caccia”, per piacere non venga più con la sua faccina innocente a proclamare una cadenza di allenamento settimanale. So di non essere un campione ma se vado 3 volte alla settimana a correre, al livello generale dei Master orientistici, credo di essere discretamente competitivo in termini di potenziale atletico, pertanto se in tratte in cui non sbaglio nulla e corro “a bombazza” qualcuno mi rifila 30 secondi su 4 minuti non me la racconta proprio giusta.
Allenarsi tanto e bene non è una colpa, ma un merito! Perchè quasi tutti pare si vergognino a dire che curano bene la loro preparazione? Una giornata storta capita a tutti ma se nel 90% delle gare della stagione si va come i missili.....
Finisco con un autocritica personale: qualche volta, ammetto il "reato", commentando qualche mio errore grossolano mi sono appellato alla scarsa esperienza. Ebbene non posso non ammettere che quelle giustificazioni erano esattamente uguali a quelle di colui che corre 10 Km in 35 minuti e si allena 1 o 2 volte in settimana. Ormai ho più di 200 gare nelle gambe e se ho fatto o farò degli errori macroscopici sarà perché sono SCARSO,o non ho ancora raggiunto la qualità tecnica che tanti bravi orientisti hanno. Sta scritto qui: se qualcuno mi sentirà dire ancora questa frase sarà autorizzato a darmi un pestone sul piede col le scarpe con i tacchetti o analoga punizione dolorosa a suo piacere.
Adesso mi metto elmetto e corazza e mi preparo a ricevere le vostre bordate.