domenica 18 maggio 2014

I GIORNI DELL’ORIENTAMENTO

Ci sono giorni in cui, parlando di orienteering, va tutto alla grande e anche se ti sforzi di nasconderlo, sei molto carico e soddisfatto.
Ci sono giorni neutri, in cui buono e cattivo si bilanciano, e cerchi di capire se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto.
Ci sono giorni pessimi, in cui l’unico pensiero è che …. domani è un altro giorno.
E infine ci sono le serie di giorni negativi, quelle che ti fanno riflettere sul fatto che occorre “mettere mano” a qualcosa. Dopo un buon inizio di stagione nelle sprint, sono in quest’ultimo stato: come va un po’ di moda dire, me ne devo fare una ragione. E la cosa a cui devo “mettere mano”, anche in modo profondo e radicale, è la gestione mentale delle gare. So bene di averlo già scritto e forse anche riscritto, ma siccome siamo ancora al punto di partenza, occorre ripensarci di nuovo.
Oggi mi sento un po’ come un mio grande eroe : Wile il coyote. E’ sempre stato uno dei miei idoli assoluti perché nonostante infiniti tentativi di catturare il Road Runner, al secolo beep-beep, e che il più delle volte si concludono in modo disastroso, lui non si arrende mai. Proprio mai! E la cosa che lo rende più di tutto mio eroe è che nel progettare ogni nuovo sistema per catturare il pennuto, profonde uguale e immutato entusiasmo. Quasi la serie di infiniti fallimenti gli facesse un baffo.
Orientisticamente parlando, in questo momento mi sento proprio come Wile il coyote: quello un po’ sfigato che ce la mette tutta, ma proprio non ci riesce. E la cosa peggiore, rendendosi conto che in fondo in fondo, obiettivamente, non sei nemmeno malaccio e tutto sommato spesso ci sai anche fare.
Per fortuna mi ritrovo in sintonia con Wile anche nella metafora del “don’t give up”, con il supporto motivazionale che nel corso della mia vita, anche con fatica e sofferenza, ho raggiunto tanti traguardi che mi sono prefisso e che in certe fasi mi sembravano irraggiungibili. Altrettanto fortunatamente, nonostante un qualche risultato di spicco non arriva mai,  lo sport dell’orientamento continua a piacermi e appassionarmi sempre come quando ho iniziato. Ho visto in questi anni tanti amici e avversari completare dei percorsi di crescita sportiva molto belli: prima o poi arriverà anche il mio turno.
Quello del controllo della mente durante una prova di sforzo fisico, è una sfida troppo affascinante e stimolante per essere abbandonata. Riconoscere un limite, umilmente, è la base per lavorarci e superarlo.
Ho anche deciso di riprendermi una pausa con il blog. Sento più lo stimolo a riflettere che a scrivere. Per intanto grazie ai lettori : il contatore visite è prossimo ai 40.000. Un numero che onestamente mi impressiona.

A presto.

sabato 10 maggio 2014

Uffff


Campionato Trentino Middle a Zortea.
Gara buona, nessun errore particolare... ma PE alla 16 dove una perfida trappola ha messo due lanterne a 40 metri fra loro, entrambe lato ovest muretto. In ogni caso bastava leggere il codice, e credo sia stata l'unica lanterna in cui non lo ho fatto. Non so il perché, dato che lo faccio sempre in automatico. La spiegazione che mi sono dato è che arrivando un po' corto mi sono girato e ho visto 3-4 persone che puntavano la lanterna codice 146, e inconsciamente ci sono andato anche io. Come un vero pollo.
Stasera sono demoralizzato... le ultime due gare sono state più che buone, entrambe rovinate da fugaci attimi di disattenzione. Uffff

domenica 4 maggio 2014

Monte Mezza

A volte capita che le gare poco importanti dal punto di vista dell’assegnazione di titoli possano riservare delle belle sorprese. La Middle corsa oggi in località Monte Mezza nel Tesino è certamente uno di quei casi.
Dal punto di vista del percorso e della carta posso dire che l’ho trovata bellissima, e faccio i complimenti a Fabio Hueller che l’ha tracciata.
Anche la mia gara è stata “quasi” perfetta, anche se quel quasi pesa parecchio. Poche volte infatti mi sono sentito in carta, in pieno controllo come oggi. Peccato che nonostante tutto l’impegno che ci metto non riesco a togliermi di mezzo il maledetto errore che rovina tutto.
La gara: 1, 2, e 3 vanno via facili. Alla 4 prima tratta impegnativa con un 350 metri in c.d.l. Tiro diritto fino al grande avvallamento, poi ancora fino al cambio di direzione del pendio, conto circa 50 metri avanti e in cima al giallino trovo la fine della canaletta e la lanterna. Per la 5 decido di puntare il sentiero, anche potendo scendere. Ci arrivo, scendo fino al muro di terra dove entro in c.d.l. fino alla lanterna. Tutto molto bene. Per la 6 punto la bussola, rallento la corsa al sentierino dove è facile vedere il colle.  Alla 7 esco in curva puntando il pianoro vicino, scendo fino al grande sasso dopo la canaletta. Da li bussola fino al sasso prima del sentierino e di lì è facile arrivare al punto. Per la 8 scelgo la sicurezza del sentierino basso. Quanto a sinistra vedo il cocuzzolo prendo il sentierino a destra che mi porta facile alla buca. La 9 è semplice: c.d.l fino all’avvallamento. La 10 è in bussola, e un pianoro con depressione è un facile punto di arresto-attacco per la buca dove è posizionata la lanterna. La 11 la divido in due tratte: cdl fino al giallino, poi salgo al grande sasso appena sopra e di lì in c.d.l. è facile arrivare alla canaletta con il prisma bianco-arancio. Qui purtroppo finisce una delle mie migliori sequenze mai corse, e senza forzare più di tanto.
Alla 12 (come a Laranza.. il numero non porta bene quest’anno J ), succede quello che davvero non mi sarei aspettato per come stava andando la gara. La prima idea è di andare in sicurezza sui sentieri allungando un po’. Poi vedo sulla sinistra una serie di depressioni che mi sembrano formare un’ottima direttrice. Purtroppo devio troppo a sinistra e complice una beffarda somiglianza della zona punto con quella un 150 metri più in altro, finisco nella classica trappola del parallelo. In altro vedo una grande casa che non è segnata in carta e la cosa mi manda in crisi. Purtroppo essendo in basso e in mezzo agli alberi non vedo il palo che riporta la mappa. Black out per qualche minuto. Quando rinvengo… è passato davvero troppo tempo e la gara è compromessa gravemente.
Nonostante questo corro bene, a parte un imprecisione alla 15, tutti i punti fino alla fine.
Che dire… non so se vedere il bicchiere mezzo pieno di 19 ottimi punti o quello mezzo vuoto di un punto disastroso. Purtroppo questa dinamica dell’unico punto sbagliato che rovina la gara continua a capitare e significa quindi che non è un caso. Il problema è che non so come allenarmi mentalmente per evitarla.
Preferisco comunque vedere il bicchiere mezzo pieno: devo essere soddisfatto per una tecnica che si sta consolidando. Devo trovare un modo di non fare più l’errore che rovina tutto!
Si accettano consigli!

giovedì 1 maggio 2014

Una bellissima giornata : esordio in bosco 2014 a Laranza

Prima gara stagionale in Bosco, finalmente. In settimana ho risolto brillantemente alcune grane lavorative, l’organizzazione dei campionati Italiani è archiviata, il meteo è buono, il posto è bellissimo, i bambini scorrazzano allegramente al ritrovo “super lusso”. Insomma… vado in partenza rilassato, direi quasi felice, con poca cattiveria agonistica, tanta voglia di divertimi e iniziare a recuperare il feeling con il bosco. La tratta 1 è già di quelle serie: guardo a desta e a sinistra della linea rossa ma non trovo valide alternative “al dritto per dritto”. Quindi punto la bussola e decido per alcune deviazioni controllate: arrivo bene in zona cerchio rosso, ma cincischio un attimo per trovare l’avvallamento fra i due colli; non se ne va più di un minuto. 2 bene, 3 da manuale : a tutta sul sentiero fino all’oggetto particolare, dentro per il pianoro giallino e via sul punto. Quando vedo i punti 4-5-6 mi viene un moto di disappunto. Ho sempre odiato, odio e sempre odierò i punti in mezzo ai sassi. Detto fatto: già alla 4 giro a vuoto in zona punto dove sono presenti ben più sassi di quelli segnati, specie in basso. Cerco di capire come venirne fuori quando vedo sopraggiungere Pierpaolo Corona (PPC) che però non ha nemmeno lui le idee chiarissime. Questa cosa per me è un’assoluzione a livello di corte di cassazione J , è quasi giusto che sbagli anch’io! Trovo il punto tenendo il “maestro” nel mirino e si parte a tutta verso la 5. E qui inizio ad osservare una dinamica molto interessante. In uscita punto PPC mi stacca di una ventina di metri. Durante il trasferimento colmo il gap, ma in zona punto lui va diritto alla lanterna e io devo rallentare per essere preciso. Stessa dinamica alla 6. Alla 7 mi prendo il lusso di passarlo e arrivare prima di lui alla lanterna. Per la 8 cerco di stare in curva, ma scendo un attimo invece di salire. Il tempo di accorgermene e risalire che PPC, inesorabile, sta già inserendo il suo sport ident nella stazione. Davvero emblematica questa tratta! La differenza fra un cecchino di lanterne e un pistarolo ignorante: riesci a prendere 20 metri e alla prima, anche minima sbavatura il campione te li mangia in scioltezza.   Verso la 9 si ripete la  dinamica dei punti precedenti. Capisco che la mia gara è fortemente condizionata dalla sua presenza. Fisicamente corro più di lui, ma in zona punto il suo riferimento mi influenza e indubbiamente mi avvantaggia. Allora prendo una decisione forse controcorrente: mi fermo una ventina di secondi fino a quanto PPC esce dal mio campo visivo. So che se lo seguissi ne trarrei un gran vantaggio nell’economia della gara, ma questo NON MI INTERESSA. Voglio fare il mio orientamento, voglio che la classifica rispetti il mio valore. Ho sempre considerato scorretto l’atteggiamento di chi segue acriticamente qualcuno di più forte tecnicamente sfruttando le sue qualità fisiche.
C’è che dice che è lecito, c’è chi dice che è una collaborazione. A me semplicemente non piace. La tratta 9-10 è stimolante e voglio appunto dimostrare a me stesso di essere capace di fare orientamento. Esco in curva di livello nel verdino, passo nella sella fra i due colli, passo a destra del colle in zona punto 1, scendo dal naso, aggiro il colle prima della 10 da sinistra e arrivo perfetto al prisma. Bellissimo: nessuna esitazione, buona corsa e contatto carta costante. Anche la 11 va velocemente in saccoccia, ma come purtroppo spesso mi accade, tanto corro belle tratte quanto compio errori sciocchi. Per la 12, superato il sentiero in trasversale mi faccio “tentare” da una lanterna nell’avvallamento vicino alla paludina. Ovviamente non può essere la mia perché ho corso solo un centinaio di metri oltre il sentiero mentre il punto è ad almeno 250. Esco e in lontananza vedo un’altra lanterna : molto stupidamente sento il bisogno di andare a vedere il codice, ma ovviamente nemmeno quella è il punto 12. Rientro in me e capisco di essere nettamente corto. Uso il cervello e in un attimo arrivo al punto (perché non subito?!?! Mannagia a me) . Per fortuna non perdo troppo rispetto ai “super errori” del passato, ma sono 2 minuti davvero gettati alle ortiche. Punto rabbioso il punto spettacolo, ma quando vado lungo di 10 metri e cerco di punzonare la lanterna del percorso alla corda… con una bella gallinella disegnata… mi pare evidente che occorre un reset alla capoccia. Vado pulito alla 14 e punto la 15 dove faccio la seconda fesseria della giornata andando lungo e impiegando penso 2 minuti per tornare indietro dove…. incredibilmente mi ritrovo davanti PPC. La cosa mi chocca un po’… mi pare impossibile. Comunque mi prendo il lusso di stargli davanti da lì alla fine, dove concludo in 50 minuti e spiccioli.
Essendo la prima gara dell’anno in bosco, tutto sommato non è andata malissimo: il distacco dal bravo Fabio Hueller c’è ma non è abissale, tenendo conto dei circa 6 minuti di errori. Sbagli per fortuna non gravissimi che singolarmente non sono stati impattanti. La giornata poi scorre via piacevolissima con la chicca dei miei due ragazzi che vogliono provare il percorso alla corda, e considerata la loro giovanissima età tutto sommato “ci capiscono” e se la cavano bene.
Complimenti al TOL per l’organizzazione e anche a Rudi Mair per il bellissimo tracciato: abbiamo scherzato prima della gara sulla sua ormai incancellabile fama di “nascondi lanterne”. Oggi sicuramente non vera : punti perfetti e mai posizionati in modo da non volerli far trovare.
Fra soli tre giorni di nuovo in gara Monte Mezza nel Tesino. Spero di divertirmi come oggi. L'obiettivo sempre quello: gara con meno errori possibile, anche a costo di velocità di crociera più basse.