lunedì 29 agosto 2011

NON PROPRIO BACIATO DALLA FORTUNA

Ho bisogno di sfogarmi un po’…
Gli ultimi tre mesi prima di una Maratona sono quelli decisivi. Se si parte da una buona base aerobica e non da zero, la finalizzazione può essere eseguita proprio negli ultimi 90 giorni, che per me iniziavano il 23 Luglio, ma da allora, e anche prima, è stato un susseguirsi di disastri che stanno mettendo in dubbio anche la sola partecipazione.
Quando sono tornato dalla prima settimana di vacanza al mare, il 2 Luglio sera a Pergine c’erano 12 gradi di temperatura. Ho avuto la brillante idea di scaricare il Camper la sera stessa in canottiera, e a causa dello sbalzo termico ho preso uno dei raffreddori più violenti di sempre : risultato la necessità di una settimana di antibiotici con relativa “botta” sul fisico nei successivi allenamenti.
Il 24 Luglio, con limitazioni sull’allenamento di cui sopra, ho corso la Dolomites Skyrace, come molti di voi sanno in condizioni molto difficili per un forte maltempo, tanto che per la prima volta non si è nemmeno salita la forcella Pordoi. La discesa ha poi lasciato il segno, tanto che per un bel pezzo un ginocchio ha scricchiolato (un vecchio problema ci condropatia rotulea) e mi ha impedito di correre al meglio, tanto che nella successiva O-Marathon degli altipiani sono stato limitato da questo problema.
Con un po’ di accorgimenti (ghiaccio, potenziamento vasto mediale, periodo di scarico) finalmente il problema al ginocchio si è risolto e così avevo iniziato a fare qualche lungo. Con gli ultimi giorni di Agosto però era iniziata una perenne stanchezza, quasi inspiegabile. Anche correre poco e piano risultava proibitivo, e non capivo il perché. Ieri ho corso a Passo Coe il campionato Trentino a staffetta. Da metà gara in poi ero in affanno bestiale e nel dopo gara tremavo come una foglia. Meditavo già di andare a fare le analisi del sangue quando….. nel cambiarmi mi sono tolto la maglia di gara e all'improvviso ho visto su petto e schiena decine dei classici puntini della varicella. La cosa sorprendente è che la sera prima non ve ne era traccia… avevo controllato perché mia filgia manifestava i primi sintomi. Questo mi ha dato delle spiegazioni sulla fiacchezza dei giorni precedenti (ho letto che la malattia ha un incubazione di 15 giorni circa prima di manifestarsi) , ma però mi ha dato una bella mazzata sui miei propositi per correre a Venezia i 42 Km il 23 Ottobre. Almeno in modo decente.
Bene inteso che nella vita possono capitare guai ben peggiori, questa serie di “sfighe” di certo non fa bene al morale. Leggo poi che il post varicella, specie per chi contrae la malattia in fase adulta può essere accompagnato da forte debolezza. Siccome i medici quando gli parli di sport storgono il naso, chiedo anche se qualcuno di voi ha fatto la varicella in fase adulta e ha un ricordo se una volta passata la fase acuta poi è riuscito a riprendere la preparazione sportiva senza grossi problemi.
Io intanto devo fare i conti con un prurito bestiale quasi ovunque (solo le gambe per ora sono risparmiate) un po’ di febbre e un attapiramento da record. Speriamo passi tutto prima possibile e che le conseguenze non siano troppo impattanti.
Certo anche un po' di buona sorte non farebbe male…con questo post la invoco un po' per Venezia. Ora come non mai devo ripetermi "barcollo ma non mollo". Passerà anche questa, e che sia l'ultima per un po' di tempo.