mercoledì 15 agosto 2012

O-Marathon 2012.... stavolta davvero un avventura.

La O-Marathon rappresenta di certo una gara unica nel panorama orientistico. La definiscono "un'avventura lunga un giorno", anche se personalmente fino ad ora l'avevo sempre conclusa in condizioni fisiche accettabili. In che non si intende che ero fresco come una rosa, ma non al limite della demolizione. Quest'anno alla partenza, vedo un enigmatico Carlo Cristellon , il quale alla mia domanda "allora sempre dura anche quest'anno?" risponde con una faccia che non ha davvero nulla di spiritoso "no no, quest'anno molto di più". Lì per lì non ci faccio molto caso, fino a quando mi arriva in mano il foglietto delle distanze percorsi: 16,7 km e soprattutto 850 m di dislivello. Per me, infame pistarolo, è quest'ultimo dato che equivale ad un pugno in faccia..... Ma tant'è: ormai siamo allo start e "muoia sansone con tutti i filistei!" La mia partenza è molto soft e cerco di non fare caso "alla mandria" che travolge il bosco. Alla 3 la prima scelta... preferisco risalire alla strada e riscendere piuttosto che sorbirmi il costonaccio fin da subito. Le mie caviglie di vetro ringraziano. Alla 3 ho l'impressione che Eddys passando a 2 metri dalla lanterna tiri diritto... ma non sono sicuro, mi pare impossibile. Vorrei dirglielo ma temo che in caso mi fossi sbagliato farei una figuraccia e mi farei insultare pesantemente.... spero quindi di essermi sbagliato e applico la legge del signor Franzoi (che l'è quel che se fa i cassi soi). Per andare alla 4 cerco di stare alto e vedo tanta gente sotto di me.... forse mi faccio condizionare tanto che mi abbasso pure io. Però la mia impressione era giusta e infatti al tornantone sotto la lanterna bazzica un bel po' di gente, anche "qualificata". Per la 5 non ho voglia di fare dislivello extra (mi ricordo gli 850 già in dotazione) e mi avvio sciolto sciolto per la strada. Qui incontro Eddys che con lo sguardo perso mi dice che pensa di non avere punzonato la 3. Allora mi permetto di dirgli che in effetti è sembrato anche a me che avesse fatto un bel dritto. Con lo sguardo di un cane bastonato il buon Eddys torna diligentemente indietro e a me viene mal di gambe per lui. La prima farfalla 6-12 la faccio molto bene e non ho alcuna difficoltà. Anche andare alla 13 mi viene facile: punto la buca piena di acqua nel giallino vicino al sentiero e la prendo. Il rudere successivo e lo prendo. Da li arrivare è facile facile. Così come arrivare alla 15 e fare la seconda farfalla. Insomma il primo foglio A4 , fino al punto 21 è andato molto bene per le mie possibilità, tanto che vedo molti trenini bene assortiti di locomotive e vagoncini non molto avanti a me (credo che escano dalla farfalla mentre a me manca ancora un'ala).
Quando giro il foglio (non l'avevo ancora fatto) e vedo la SUPER tratta 21-22 mi viene il classico groppo alla gola. Oltre che a un poco glorioso "Minchia"!!! con la voce della Rosella in sottofondo che sentenzia "è quello che dicono tutti!". Provo ad abbozzare una strategia, ma lo faccio sull'assunto più sbagliato possibile. La stazione della seggiovia in fondo alla tratta è la stazione di partenza. Purtroppo era quello di arrivo.... con la nefasta differenza che dovrò percorrere 25 curve in micidiale salita invece che in discesa. Peccato perchè il resto della tratta lo avevo fatto davvero bene. A circa metà strada incrocia anche Kristine, il che mi fa pensare che non ho fatto idiozie particolari. (A fine gara scopro che per non fare dislivello si fa un terribile constonaccio per andare a prendersi la strada sterrata che porta al punto, ma dato che la incrocio mentre sta uscendo dal punto 23 metr io sto arrivando desumo che non sia stata una passeggiata nemmeno per lei....peccato non aver visto la scelta larga verso alla strada di passo Coe.... quella si che era comoda!!!) Quando arrivo all'ultimo tornantone e mi vedo una pendenza versione K2 davanti, capisco.... e ammetto che interiormente piago a fontana. Le mie gambe mi maledicono e salire il pratone della pista da sci è davvero pesantuccio. Arrivo in qualche modo al punto 22 (mi piacerebbe vedere gli split... ma dove ci sono .. li hanno pubblicati?) , sperando maggiore clemenza per il resto della gara, ma non sarà così.
Arrivo ancora bene al centro farfalla 24 quando la mia mente ha il corto circuito fatale. Sicuramente distratto dal passaggio di Ingemar, il mio sistema operativo decide che è ora di andare al traguardo e faccio di gran carriera la 31 e la 32. Li sovvengo che ho lasciato dietro tutta la farfalla finale. Nel tratto 32-25 ho il morale sotto i tacchi, più per la stupidaggine che ho fatto che per la fatica che dovrò fare. Non ho voglia di correre.... e proseguo al passo. L'ultima farfalla la ritengo una cattiveria inutile da parte del tracciatore, che a quel punto poteva risparmiarci l'ennesimo sali e scendi. Mi crea qualche problemino il fatto che il recinto sotto il centro farfalla mi pare davvero che non ci sia. Si va al traguardo..... con un tempo sopra le 3h30' il che significa che questa è stata la gara più lunga della mia vita in termini di tempo (il record era della mia prima maratona nel 1991 in 3h'28'). Questa volta sono davvero stanchissimo, anche se la gara nel suo complesso è stata davvero bellissima e occorre ringraziare gli organizzatori per questa gara unica nel suo genere che organizzano da ormai 5 anni. Come si suol dire, stanco ma felice. (Ho rubato la scansione della tratta lunga a Dario... per favore non denunciarmi per furto aggravato... la mia scelta è quella in blu la sua in verde)

2 commenti:

oridoc ha detto...

cic sono, ci sono gli split; vai sul sito gronlait e potrai divertirti. alla prossima

Dopolav-ori ha detto...

...per sta volta...