Finalmente, dopo aver pensato a questa salita per anni, oggi sono riuscito a raggiungere la cima di una delle montagna più alte del Trentino ovvero il monte Vioz, a 3645 m
L’attacco si effettua da Pejo fonti, dove si sale dapprima sulla cabinovia “Rifugio scoiattolo” fino a 1900 metri circa, e successivamente con la seggiovia “Doss dei Gimbri” fino alla quota di 2315 metri. Da qui inizia un ascesa veramente spettacolare, caratterizzata da notevoli pendenze e con un dislivello totale di 1330 metri. Alcuni passaggi della salita sono veramente spettacolari e i sentieri, abbastanza facili da percorrere, si sviluppano su pareti al limite della verticalità, dove anche una banale scivolata potrebbe avere conseguenze gravi.
L’attenzione in quei tratti, anche se come detto semplici, deve essere massima.
Fino ai 3000-3200 metri, dal punto di vista dell’altezza e rarefazione dell'aria non si percepiscono sensazioni particolari, ma nel tratto finale verso il rifugio Mantova si sente nettamente che quando si forzano troppo i ritmi sembra che l’aria manchi. Tuttavia la mia reazione all’altitudine è stata migliore del previsto perché è bastato semplicemente rallentare la velocità di salita e non c’è stato il minimo problema. A circa 3550 metri si arriva al rifugio Mantova, una costruzione davvero ardita, bella e moderna, non chè uno dei rifugli più altri d'Europa. Salendo nei rifugi di montagna ci si aspetta delle strutture “spartane” ma il Mantova è stato da poco ristrutturato, realizzato completamente in legno, ed è molto gradevole e moderno. Arrivati al rifugio non ci siamo fermati (con me c’era Michele C.) e abbiamo proseguito verso la cime dove il panorama a 360 gradi ci ha ricompensato della discreta faticata per arrivarci. La spazialità delle viste è da togliere il fiato: appena a Nord ci sono i due picchi del Cevedale, con in mezzo l’immenso ghiacciaio dei Forni. Quando il cielo era completamente libero da nuvole si è anche intravisto il Gran Zebrù (3850 metri, seconda cime della regione più bassa solo dell’Ortles), con la sua inconfondibile forma.
Verso Ovest, bellissima si erge la poco conosciuta Punta San Matteo, di oltre 3700 metri, con una cresta che porta in vetta che spero un giorno riuscirò a percorrere (meglio dopo aver fatto un corso CAI per alpinismo su ghiaccio, sul quale non ho proprio esperienza). Verso Est la cosa più spettacolare è il lago del Careser. Verso Sud spettacolare la vista di tutto il gruppo del Brenta e della Presanella.
A chi volesse provare il brivido di salire a quote così elevate, senza dover superare difficoltà troppo elevate, mi sento di consigliare fortissimamente questa salita… la fatica che si deve fare è ampiamente ricompensata. Oggi ho un solo cruccio... per migliorare il mio record di quaota raggiunta.... dovrò salire davvero in alto. Un idea potrebbe essere il vicino Cevedale, ma prima occorre prendere la gisuta padronanza della percorrenza su ghiaccio.
26 minuti fa
4 commenti:
la salita è proprio bella. siamo saliti anche katia ed io qualche anno fa di corsa come voi, ma ci siamo fermati al rifugio mantova. però siamo partiti da pejo paese senza usare la funivia.
avevo parcheggiato qui.
concordo, conosco bene quei posti, l'ultima volta sul Vioz stavano ancora sistemando il rifugio e l'elicottero saliva e scendeva da Pejo, il Cevedale invece è un pò più recente, però, come detto, ci vuole un minimo di padronanza del ghiaccio...
Beh, da Pejo paese è un altro paio di maniche... devi aggiugere 900 metri circa di dislivello e per arrivare ai 3520 del Mantova superarne 2100. Complimenti!!! Peccato però non averne fatti altrio 100 per arrivare sul piano di vetta.
Beh.. visto che siamo in tanti ad apprezzare la zona perchè non proviamo ad accordarci per fare assieme il Cevedale? Che ne dite? Se qualcun'altro si vuole aggiungere... magari in autunno o l'anno prossimo andiamo.
Fatto in primavera con gli sci è ancora più cool. ( 2 volte)silvano
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