giovedì 3 febbraio 2011

KM, KMSF E PERCORRENZA

Il mix orientista-ingegnere-corridore ha fatto sì che fin da quando ho conosciuto lo strumento del “kilomestrosforzo” ne sono rimasto da sempre affascinato e devo ammettere che spesso mi sono interessato a fare delle misurazioni sul campo per capire quanto questa metodologia di calcolo fosse realistica, cercando anche poi di applicarla alla corsa in terreno diverso dalle condizioni standard di pianura e asfalto.
Chi legge questo blog al 99% sa che per ottenere una distanza in kilomestrosforzo in una gara di corsa orientamento si deve prendere la distanza in linea retta congiungente i punti di controllo, prendere il dislivello percorso secondo le migliori scelte a discrezione del tracciatore moltiplicandolo per un fattore 10 e sommare i due fattori.
Questa “correzione” serve a maggiorare la distanza di gara per tenere conto:
- del dislivello di percorrenza
- del fatto che in gara non si corre sempre “sotto la linea rossa” ma si compiono opportune deviazioni dal percorso potenzialmente più breve per evitare ostacoli di vario tipo o dislivelli che penalizzar ebbero troppo il tempo di percorrenza.
Devo ammettere che questo calcolo mi ha sempre procurato un po’ di orticaria perché valutando le medie che riuscivo a tenere nelle gare orientistiche e raffrontandole con quanto riuscivo a fare nella corsa normale verificavo un gap davvero impressionante. Riuscire a correre agevolmente 10 km a 4’00’’/Km e difficilmente andare sotto i 6’00/Km in gara orientistica un po’ irrita, ma è di certo l’allarme rosso indicante che la capacità atletica è sovrabbondante rispetto a quella tecnica (oltre al logico rallentamento dovuto all’aspetto tecnico).

Per valutare meglio il gap, analizzando una notevole quantità di dati con il GPS durante gare di orientamento, di corsa classica (pianura-asfalto) e allenamento collinare-montano-boschivo sono giunto ad alcune considerazioni che desidero sottoporvi per un confronto.

Come mi ha fatto notare Zonori tempo fa in un post, per parificare un allenamento di corsa con dislivello rispetto ad uno in pianura, è effettivamente più corretto utilizzare il coefficiente moltiplicativo 5 al posto del 10. Un’evidenza sperimentale l’ho tratta analizzando varie tipologie di allenamento.

In questi giorni ad esempio ho corso delle prove ripetute su strada e su un terreno di campagna.
Per correre un “1000” sul circuito riportato nella foto (località Masetti di Pergine), a livello di sforzo abbastanza elevato ho impiegato 3’29’’. Il dislivello del circuito è di circa 15 metri.
La distanza corsa sarebbe quindi:
- senza correzioni 1000 m;
- in kmsf tradizionale 1000+150=1150 m
- in kmsf con “fattore” 5, 1000+15*5=1075 m
Effettuando il calcolo delle velocità nei tre casi si ottiene:
- senza correzioni il tempo originale 3’29’’
- in kmsf tradizionale 3’02’’
- in kmsf con “fattore5”, 3’14’’
Correndo un mille su asfalto in pianura pochi giorni prima, cercando di parificare il livello di sforzo, il cronometro si era fermato a 3’17’’.
Pertanto l’approssimazione migliore, quasi perfetta, risulta senz’altro quella con il “fattore 5”

Passando a una distanza più lunga, e valutando la mia campestre di Gennaio a Villalagarina, di 4,97 km e corsa in 19’07’’, di cui trovate il post poco sotto:
- senza correzioni media 3’50’’
- in kmsf tradizionale media 3’12’’
- in kmsf con “fattore5”, 3’30’’
Anche in questo caso il fattore 5 approssima abbastanza bene alla corsa sul piano, e anzi è forse un po’ generoso perché in questi giorni un 5000 in piano in 17’30’’ lo vedrei difficile anche se forse non lontanissimo..

Altrettanto interessante è notare cosa succede sulle pendenze estreme, quando la componente correttiva del dislivello supera la distanza planimetrica. Un esempio è la famigerata “direttissima” del Calisio: una terrificante salita di soli 1,3 Km di sviluppo per 375 metri di dislivello che per essere superati mi richiedono, ad un livello di sforzo che sfiora la distruzione (sigh), 21’00 netti (pendenza media del 29 %, e vi assicuro che si sentono tutti!).
Effettuando il calcolo delle velocità nei tre casi si ottiene :
- senza correzioni media 16’09’’
- in kmsf tradizionale 4’10’’
- in kmsf con “fattore5” 6’37’’
In questo caso è il Kmsf tradizionale che approssima meglio il ritmo equivalente in pianura, ma c’è un distinguo da fare: questa rilevazione riguarda solo il tratto in salita mentre le precedenti evidenze riguardavano un circuito. Il giochetto divertente è allora computare anche il tempo discesa, raddoppiando lo sviluppo planimetrico e lasciando ovviamente invariato il dislivello. Il tempo di discesa è di 11 minuti, pertanto la tratta andata e ritorno presenta: tempo 32’00, distanza 2.6 km, dislivello ancora 375 m.
Ecco le medie
- senza correzioni media 12’18’’
- in kmsf tradizionale 5’02’’
- in kmsf con “fattore 5”, 7’09’’

Osservando analogamente su pendenze più abbordabili, come nell’allenamento che da casa mia sale sulla ciclabile della val dei Mocheni, 6 Km con 180 m di dislivello (pendenza media 3%) nel solo tratto di salita corso in 30’05’’:
- senza correzioni media 5’01’’
- in kmsf tradizionale 3’51’’
- in kmsf con “fattore5” 4’22’’
Considerando salita e discesa in 53’40’’
- senza correzioni media 4’28’’
- in kmsf tradizionale 3’53’’
- in kmsf con “fattore5” 4’10’’

Conclusioni
- Su circuiti o su pendenze non estreme per approssimare una corsa in salita a una corsa in piano il “fattore5” è sicuramente più realistico.
- Con forti dislivelli è il “fattore10” che approssima meglio la corsa in piano.
- Aumentando le pendenze nemmeno i fattori correttivi consentono di mantenere le medie ottenibili su andamenti più piani,

Ma al di la di tutte queste considerazioni, nel prossimo post tecnico (ho già superato la lunghezza massima di un post per non far dormire chi legge) affronterò l’evidenza che più mi ha colpito sulla corsa al di fuori dell’asfalto di cui vi anticipo il risultato: più che il dislivello un macroscopico gap (nettamente superiore alla mie attese) sui tempi di percorrenza è dato dalla percorribilità del terreno. E simulando alcune tratte di gare già svolte mi sono accorto che chi è tendezialmente un corridore.... (to be continued....)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo che questo zonori ne sa una più del diavolo. Com'è andata tra le mura scaligere?

Andrea Segatta ha detto...

Eh già... soprattutto ha ragione!
Per Verona... ti rimando al post della mezza.