Ho sempre amato le gare "lunghe". Non so bene il perchè ma sono quelle che più mi avvicinano al concetto di avventura e di sport epico. Sia che si parli di Maratona nella corsa, Marcialonga nello sci, SkyMarathon e più di recente Orienteering Marathon. Forse perchè in queste gare hai molto tempo per pensare, perchè a volte devi lottare contro la fatica (quella dura), forse perchè quando arrivi al traguardo hai la sensazione, al di là della tua posizione in classifica, di avere fatto qualcosa che ti gratifica pienamente non solo come atleta in quanto per arrivare in fondo devi chiedere a te stesso non solo un impegno fisico ma anche caratteriale. Con questa voglia di avventura Domenica mattina alle 10.20 ero sul pullman che da Bosco Chiesanuova mi portava, a 8 km di distanza, alla partenza della Lessinia O-Marathon 2011. Già il viaggio sul pullman, fatto assieme a tutti i partecipanti è stato molto stimolante perchè mentre si proseguiva l'avvicinamento alla partenza non si poteva non pensare che si sarebbe tornati indietro con le proprie gambe. Una specie di rivincita sui mezzi motorizzati.
Alle 11.00 il via: i primi punti, i più tecnici mi hanno messo un po' in difficoltà anche perchè l'alternarsi di zone gialle e zone sassose richiedeva una certa attenzione nell'interpretazione della carta. Rifiutando come sempre la logica del "trenino" mi sono orientisticamente alimentato con "farina del mio sacco", e al punto 4 , apparentemente non difficile, sono caduto in uno dei miei soliti black-out che mi hanno fatto perdere inspiegabilmente una decina di minuti (stima a sensazione). Chi legge questo blog sa che mai cerco scuse, ma questa volta credo che oltre ai miei limiti ci sia messa di mezzo anche una buone dose di scarogna nera dato che il mio GPS segna 3 passaggi a pochi millimetri dal centro del cerchio della lanterna.
Dal punto 4 in poi, forse mi sono liberato del peso psicologico del "solito" errore e ho iniziato una seconda gara. A parte qualche imprecisione alla lanterna 7 e qualche secondo perso qua e la mia prova è filata liscia liscia e ho avuto tutto il tempo di godere per una gara di orientamento che definirei meravigliosa. E' un gusto personale ma correre alternando tratti aperti e veloci, a tratti di precisione più lenti senza dovermi massacrare caviglie e grattugiare la pelle, è il mio massimo piacere orientistico. Zonori ha fatto un lavoro eccellente nella tracciatura alternando fisicità e tecnica, tratti lunghi a tratti corti, distribuendo bene il dislivello tanto che non mi è nemmeno sembrato di avere superato oltre 400 m di salita.
Anche al traguardo il clima era molto disteso e gioviale, rendendo la giornata davvero piacevole. Nonostante le 2h17' di gara non ero nemmeno particolarmente stanco. Come al solito devo portami a casa un pizzico di rimpianto per l'erroraccio senza il quale avrei potuto giocarmi la gara con i primi classificati: chissà forse è il mio destino anche se spero un giorno di trovare l'approccio mentale giusto per evitare questi isolati vuoti. Ma è stato tutto molto bello lo stesso e quindi un sincero grazie al Lessinia Orienteering.
Spero di poter essere al via anche delle prossime due manifestazioni di questo tipo, previste in Val dei Mocheni e a Folgaria.
1 giorno fa
Nessun commento:
Posta un commento