lunedì 26 maggio 2008

Due giorni della Val di Sole

Con la 2 giorni della val di Sole e'iniziato il secondo tour del force stagionale.
Sabato sprint a Croviana: finalmente una Gara sprint....per davvero. Necessaria una velocità di corsa molto elevata, ma nella maggioranza dei punti possibilità di scelta. 21 lanterne... il che significava dover tenere il livello di guardia altissimo per tutto il tempo. Fino a 3/4 gara ho corso l a mia migliore sprint di sempre, correndo quasi al massimo delle mie potenzialità senza il minimo errore. Infatti ero esattamente sui tempi del rullo compressore Ucraino Oleg Anuckin. Poi purtroppo, complice anche il livello di sforzo elevato è arrivato , immancabile, l'errore che ha macchiato la prestazione. 1'20'' circa per un "lungo" e una scaletta perfida che non ho identificato con prontezza. In ogni caso, nonostante la "toppata" il risultato è stato buono.... ma avrebbe potuto essere addirittura eccellente. Pazienza, nelle sprint comunque ci siamo quasi. A Pergine il 7 Giugno il grande esame di maturità.
Domenica campionato trentino Middle in quel di Fazzon nella fantastica cornice naturale del lago dei Caprioli. A prescindere da tutto, un posto del genere merita la giornata lì trascorsa.
Per quanto riguarda la gara.... come Sabato sono costretto ad usare la parola principe delle mie prestazioni : SE. Credo di aver fatto una bella gara, su un terreno molto tecnico e anche poco adatto alle mie caratteristiche di orientista, ma le cose si erano messe molto bene fin dall'inizio. Contatto carta molto buono, ritmo di corsa scorrevole anche sul terreno sporco, precisione in zona punto quasi sorprendente ( quando si pensa...adesso giro il sasso e la trovo... ed è veramente li!!..fantastico!)
Poi al punto 4 il Patacrac della giornata. Tratto apparentemente banale, ma affrontato con la dovuta cautela perché in partenza mi ero IMPOSTO con ferrea determinazione di mantenere la concentrazione al massimo dal primo all'ultimo metro. Purtroppo non è bastato... per una serie di motivi che nemmeno riesco a identificare, dopo aver individuato quella che al momento, con grande convinzione avevo giudicato la radice giusta, e con sgomento aver constatato che la lanterna lì non c'era, ho letteralmente perso il contatto carta, non riuscendo più a rilocalizzarmi. Poi ingenuamente mi sono mosso troppo dal punto dove avevo individuato il punto di controllo, invece che con calma stare nei dintorni (150 metri in direzione... non si possono sbagliare di molto), complicando maledettamente le cose.
Il punto era "ceppo di albero-radice", ma in zona punto ce ne erano parecchi. Il verde in mezzo al quale si trovava proprio non sono riuscito ad identificarlo. Rientrato verso il punto precedente, ho poi anche tentato di attaccarlo in altro modo riducendo ulteriormente la distanza da fare in "bussola" ma niente.... Purtroppo anche un ruscello formatosi con le abbondanti piogge della settimana, non segnato in carta e vicino ad un altro invece rilevato, ha ulteriormente mischiato le carte in tavola.
Alla fine parlando con "il gruppone" ho sentito che sono stati davvero tanti coloro che hanno avuto problemi a quella lanterna, ma la cosa non mi consola affatto, nemmeno considerando che la classifica finale non è stata malvagia.
Da tempo corro delle buone gare, rovinando però tutto sempre con UNO ed UN solo punto (sembra un vecchio teorema della geometria ah ah ah) . Ormai la cosa sta diventando per me una specie di "sindrome" da cui devo cercare di liberarmi in fretta.
Ho in mente una frase del campione italiano Middle 2008 M35, Corrado Arduini. Commentando la sua vittoria a Piani di Praglia mi ha detto una cosa che mi è rimasta impressa : ".... vedi Andrea, io non sono molto allenato fisicamente, ma credo di avere una gran testa. E le gare di orientamento si vincono prima con la testa, poi con le gambe". Quanto ha ragione il bravo Corrado!! In questo periodo fisicamente sto benissimo, la corsa è quella dei tempi buoni, e anche dal punto di vista tecnico riesco spesso a fare delle tratte tecnicamente difficili con apparente disinvoltura e precisione. Ma poi capita sempre l'errore, il più delle volte uno solo. E' chiaro che il limite è di natura mentale. Non saprei nemmeno identificarlo.... ma c'è , perché più indizi fanno una prova e appellarsi alla sfortuna o ad altro è non voler avere il coraggio di guardare alla realtà. Forse in questo caso nella carta o in zona punto c'era effettivamente qualcosa che non andava, però altre volte no. Inoltre altri concorrenti ne vengono fuori egregiamente, con perdite di tempo minime mentre il sottoscritto, per capire la situazione impiega troppo, troppo troppo tempo, compromettendo prestazioni che inizierebbero ad essere molto interessanti.
Oggi sono molto demoralizzato per la gara al Lago dei Caprioli.... poteva essere davvero una prova ecellente. Vorrei capire come allenare la mia capacità di mantenimento della concentrazione ed eliminare quel punto maledetto che in ogni gara mi rovina la festa. Ma come si fa?

7 commenti:

Andrea Segatta ha detto...

Marco, sono ovviamente d'accordo con te. Il fatto è che spesso faccio delle tratte, anche complicate, molto bene e in fretta. Quando poi ne sbaglio una magari più semplice, e mi viene da pensare che ciò accada perchè non ho continuità nell'attenzione in gara. Poi qualche piccolo errore ci scapperà sempre ma se ci sei con la testa te ne accorgi subito e, appunto, riesci a limitare i danni a pochi secondi.
Comunque grazie, i consigli sono SEMPRE molto bene accetti.

Bepi Simoni ha detto...

Mah...
Un errore di 30 secondi / 1 minuto in zona punto ci può anche stare ai nostri livelli. Se è di più vuol dire che hai perso il contatto con la carta.
Quindi: mai perdere il contatto con la carta/terreno, anche nei tratti più banali.
Anche Rusky ha ragione: non si piega la carta/terreno ai propri voleri, la carta si capisce e si interpreta così come l'ha voluta rappresentare il cartografo; durante una gara si corre, non si rileva.

Andrea Segatta ha detto...

Ci proverò....
Se risolvo questo problema farò un bel salto di qualità

Anonimo ha detto...

Rileggendo la citazione nel tuo pezzo mi sovviene ciò: metà dei vincitori di qualunque categoria in una qualunque gara
- non si allenano da qualche mese
- l'ultima uscita che hanno fatto risale a due mesi prima per pascolare il cane
- hanno commesso un sacco di errori grossolani
- hanno camminato per buona parte del percorso
- sono reduci da influenza, mal di denti, orecchioni, morbillo e gomito del tennista
- il terreno non era favorevole perchè c'è troppa salita, troppa discesa, troppo piano, troppo bosco e troppo prato
- varie ed eventuali

La percentuale del 50% sale a valori compresi tra l'80% ed il 90% (rilevazioni Gianni Pilo) nel caso delle categorie master.

Andrea Segatta ha detto...

Beh Ste, io non lo posso proprio dire.
Sono bene preparato fisicamente, sono in un periodo di ottima forma, ho fatto diverse uscite in carta, quest'inverno ho fatto una discreta preparazione teorica a "secco", quest'anno ho anche fatto parecchie gare. E ormai sono 5 anni che pratico l'orientamento, quindi anche quella dell'inesperienza non vale più.
Insomma.... non ho mezza che sia mezza scusa da tirare in ballo, sigh.
Devo solo scavare nella mia mente, e trovare l'atteggiamento mentale giusto. Dipende solo da me, tutte le condizioni al contorno sono a dir poco ottimali.

Anonimo ha detto...

E' per questo che non vinci Andrea. Prova invece a non allenarti, ad avere qualche acciacchetto, a non dormire la notte, ad accudire il 5° figlio appena nato ...
Vedrai come fioccano gli allori!

Andrea Segatta ha detto...

Zonori...emh... fra due mesi e mezzo circa arriverà Simone. Ma due bimbi credo mi basteranno !!!