Fin dai tempi dell'atletica le gare di staffetta mi hanno entusiasmato perché riuscivano a rendere di squadra una disciplina per definizione individuale. Allora correvo la 4x400 ai campionati societari. Ricordo ancora come fosse ieri che praticamente sempre ero schierato in seconda frazione, quella che riceve il cambio in corsia e dopo aver effettuato la prima curva, rientrava alla corda nella curva prima del rettilineo finale. Una delle cose più belle era che quando vedevo il compagno arrivare con il testimone in mano mi emozionavo molto di più rispetto ad una ara individuale. E quando le gare si risolvevano in volata fra gli ultimi frazionisti...c'era un'atmosfera di adrenalina pura...
Mai avrei pensato che passando all'Orientamento si sarebbero potute provare sensazioni ancora più coinvolgenti. La staffetta orientistica è secondo me un fantastico condensato di emozione, autocontrollo, senso di responsabilità verso il compagno, terrore di "rovinare" la prestazione della squadra.
Mi piace, mi piace tantissimo. Mi ha fatto provare emozioni e soddisfazioni ben più delle mie gare individuali. Forse la più bella è stata ai campionati italiani 2005 a Barricata, quando in terza frazione Maurizio Giuliani in un testa a testa finale con Gianluca Di Stefano mi permetteva di salire per la prima volta su un podio nazionale. Memorabile fu anche a San Genesio l'anno successivo quando al secondo cambio eravamo incredibilmente in vantaggio di 5 minuti sul "superPrimiero"... poi però Roberto Pradel ci ha negato quella che avrebbe potuto essere la più grande soddisfazione della mia carriera orientistica, ma fu ugualmente un secondo posto fantastico.
Altri ricordi difficli da dimenticare... un anno a Cavareno ai campionati Trentini staffetta a due, Michele Candotti mi da un magnifico cambio in prima posizione transitando in contemporanea con Enrico Casagrande (poi con Giorgio Paoli) e Maurizio Giuliani (poi con Stefano Demattè). Nei primi punti lascio la compagnia e con un gamba che veramente volava passo al comando. Voltandomi non si vedeva più nessuno..... poi al punto 4 uno dei black out più impressionanti di questi anni di orientamento. 30 minuti per un punto da 5 al massimo e alla fine l'incubo di presentarmi all'arrivo avendo gettato al vento un occasione per un titolo provinciale. Poche volte una gara sportiva mi ha fatto venire il mal di stomaco come quella volta. Forse per quel motivo nel 2008 sulla piana del Cansigio Michele mi ha restituito il "favore": questa volta io al lancio e dopo una buona frazione transito secondo dietro solo all'inafferrabile Rigoni. Dopo che iniziano i primi arrivi vedo Michele arrivare... ma non dalla parte della lanterna 100, ma dall'altra parte del bosco. Rititato per "black out mentale" mi dirà dopo.
Che siano state gioie o dolori, comunque gare che si vivono con un coinvolgimento emotivo particolare.
Arriviamo finalmente alla gara di Varena.
Arrivavo a questa competizione, leggasi post precedente, in condizioni psicofisiche di certo non ottimali. Tuttavia la mia gara, in prima frazione (ormai mi sono specializzato "al lancio") segna una certa inversione di tendenza rispetto agli ultimi disastri. Dopo una partenza non proprio promettente, per una palese imprecisione della carta che ha mandato in crisi pure il Super Cip Andrea Cipriani e Alberto Grilli, ho iniziato una sequenza di punti particolarmente positiva. Non avendo la carta di gara, a mente, verso il punto 9 ho passato Giuliano Rampado e poco prima del punto spettacolo sono riuscito a raggiungere Marco Giovannini e Corrado Arduini. Nei punti successivi non sono riuscito ad isolarmi mentalmente e inconsciamente ho volto spesso lo sguardo verso di loro. In alcuni punti la cosa si è rilavata vantaggiosa in zona punto. In due occasioni però mi sono cacciato in dei "quasi guai" andando verso punti di controllo che non erano i miei. Nel primo caso me ne sono accorto in pochi secondi e portarmi al punto giusto mi è costato si e no 20 secondi. Alla lanterna 18 però, complice anche un errore di parallelo, e avendo davanti a me Corrado ho fatto una figura "da dilettante" andando alla lanterna sbagliata. La cosa mi ha decisamente irritato... dopo tanti anni di gare pensavo di non commettere più ingenuità simili. Mi giustifico col fatto che la gara era verso il termine ed ero veramente esausto. Credo davvero che essendo "al gancio" ho scollegato il cervello per qualche secondo seguendo senza ragione ( e soprattutto senza la volontà di trarne vantaggio) l'avversario. Per fortuna che avendo letto bene la carta per tutta la percorrenza mi sono rilocalizzato molto in fretta, perdendo non più di due minuti. Il tempo per farmi riprendere da Giuliano. Il punto dopo invece è ricomparso Marco e dopo un esitazione anche per andare alla 100 (il che mi da la certezza che ero davvero alla "frutta") volatone finale per dare il cambio a Michele...ormai mio fedele compagno di staffetta. E che compagno questa volta!! Michele ha disputato una seconda frazione fantastica, risultando secondo solo a Carlo Rigoni e permettendo alla staffetta Trent-O di arrivare adirittura quarti a soli 4 minuti dal podio. Un risultato assolutamente insperato, merito (va detto) principalmente di Michele.
Per me comunque una gara che risolleva un po’ il morale, perché nonostante il paio di errori dovuti all'eccessiva influenza che hanno avuto gli altri concorrenti sulla mia attenzione, ho corso quasi sempre con un ottimo contatto carta terreno. C'è da dire che la difficoltà tecnica generale non era elevatissima, ma specie nei punti più tecnici sono stato molto preciso e attento.
Adesso mi aspetta la coppa Italia di Pinè..con una notevole dose di follia mi iscriverò in M35 affrontando 12,4 kmsfz in un momento non eccezionale. Però non ce la faccio proprio a tirarmi indietro. Confido in paio di buoni allenamenti infrasettimanali di almeno 1h-1h15', per riprendere "gamba".
A costo comunque di arrivare al traguardo strisciando al "passo del leopardo"
4 giorni fa
6 commenti:
Dopo aver corso in WE con le donne a Maranza ora vuoi fare la M35 in coppa italia! attento i maschi son più "cattivi" silvano.
Ho saputo che la carta per la M35 è al 15.000.
Io ODIO il 15.000 e anche se qualcuno mi offenderà, dico che sencondo me , nei terrei alpini è un cazzata enorme. Non serve a nulla altro che non farti vedere niente o con grande difficoltà.
Mi domando... ma facciamo gare di prientamento o di oculistica?
Credo che il 15.000 sia nato per i terreni nordici, ma nelle nostre zone piene di dettagli non ha senso e rendo solo una rottura di scatole vedere qualcosa.
Sono tentato di cambiare categoria.
Mi sono autodeclassato alla MB.
Scala al 10.000.... almeno riesco a leggere e divertirmi. Addio 15.000 , tie!!!
mannaggia... un 'altra posizione persa!
E' tutto da vedere Silvan... dai che almeno abbiamo una "sfida" che ci può stimolare. Vinca il milgiore!!
Io la mia sfida la ho già...
Silvan vs Fasani...tu sei fuori portata...almeno per ora ;)
a domenica
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