venerdì 22 gennaio 2010

Le favole degli orientisti

Sono colpito da un raptus. Che però mi ronzava attorno da tempo. E allora, come fece anche Cosim-O in un post sul suo Blog, scrivo “alla Zonato” provando a farmi dei nemici parlando di Orienteering, anche se non nello specifico, parlando di preparazione atletica.
Ormai sta diventando una moda dilagante nel nostro ambiente sentire le manfrine quasi piagnucolose di atleti che, anche di fronte a performance di non poco conto, giurano di andare ad allenarsi una volta a settimana, anzi, due quando proprio proprio va bene (insomma l’eccezione per capirci).
Ebbene voglio raccontarvi di cosa mi sono profondamente convinto in 25 anni di esperienza sportiva. La qualità di un atleta è fondamentalmente funzione di due cose : uno mamma natura, due la capacità di sfruttare cosa mamma natura ti ha regalato. Argomento meglio: un corridore può essere dotato dalla provvidenza, in una scala da 1 a 100, di una capacità di 70. Se sarà volonteroso, si applicherà, darà tutto se stesso nella preparazione e nelle competizioni arriverà a rendere 70. Ora prendiamo un predestinato dotato del meglio che la natura possa offrire ovvero un potenziale di 100. Se questo fortunato sarà svogliato e poco volenteroso arriverà a sfruttare la metà di quanto ha in dote e renderà 50 e sarà battuto dall’atleta meno talentuoso di lui, ma più devoto all’allenamento. I super campioni sono coloro che dotati del massimo da madre natura sapranno sfruttare tutto il loro potenziale. Ecco allora i Nuurmi, i Zatopek, i Cova, i Bordin, i Gebreselassie, gli El Guerrouj, i Bekele e via dicendo.
So bene che l’ho presa “un po la larga” ma ormai la moda orientistica prima citata mi fa sempre più ridere. Vorrei raccontarvi un'altra esperienza interessante: frequentano i campi di atletica ho avuto il piacere di allenarmi assieme ad atleti che hanno ottenuto dei risultati a livelli anche assoluti. Ebbene ricordo che nei periodi di ripresa da infortuni o da lunga inattività anche loro all’inizio avevano qualche problemuccio a tenere il passo di atleti ben più modesti (come me ad esempio). Ovviamente bastavano 15 giorni di allenamento, anche non particolarmente intenso, che il fattore “mamma natura” prevalesse inesorabilmente e i poveretti del gruppo “terresti” erano destinati a mangiare la polvere senza possibilità di appello.
Ora mi sono tolto il sassolino dalla scarpa. Chi nelle gare corre come un “caccia”, per piacere non venga più con la sua faccina innocente a proclamare una cadenza di allenamento settimanale. So di non essere un campione ma se vado 3 volte alla settimana a correre, al livello generale dei Master orientistici, credo di essere discretamente competitivo in termini di potenziale atletico, pertanto se in tratte in cui non sbaglio nulla e corro “a bombazza” qualcuno mi rifila 30 secondi su 4 minuti non me la racconta proprio giusta.
Allenarsi tanto e bene non è una colpa, ma un merito! Perchè quasi tutti pare si vergognino a dire che curano bene la loro preparazione? Una giornata storta capita a tutti ma se nel 90% delle gare della stagione si va come i missili.....
Finisco con un autocritica personale: qualche volta, ammetto il "reato", commentando qualche mio errore grossolano mi sono appellato alla scarsa esperienza. Ebbene non posso non ammettere che quelle giustificazioni erano esattamente uguali a quelle di colui che corre 10 Km in 35 minuti e si allena 1 o 2 volte in settimana. Ormai ho più di 200 gare nelle gambe e se ho fatto o farò degli errori macroscopici sarà perché sono SCARSO,o non ho ancora raggiunto la qualità tecnica che tanti bravi orientisti hanno. Sta scritto qui: se qualcuno mi sentirà dire ancora questa frase sarà autorizzato a darmi un pestone sul piede col le scarpe con i tacchetti o analoga punizione dolorosa a suo piacere.
Adesso mi metto elmetto e corazza e mi preparo a ricevere le vostre bordate.

domenica 17 gennaio 2010

2009 Review

Fare un preciso riassunto della stagione appena terminata è l’occasione per organizzare le linee guida per quella successiva. Se si riescono ad individuare errori o situazioni negative ricorrenti, sarà possibile pianificare qualche allenamento specifico, migliorando quindi la propria preparazione atletica e tecnica.
Come premessa devo dire che il 2009 è stato l’anno della mia carriera agonistica in cui ho potuto allenarmi e gareggiare di meno, per le ragioni più varie, e pertanto non potevo aspettarmi troppe cose positive. Tuttavia il periodo autunnale ha “messo una pezza” ad una stagione che altrimenti sarebbe stata davvero scoraggiante. Fra le altre cose, oggi mentre scrivo questo post, è passato esattamente un anno dal giorno del mio trasloco nella nuova casa qui a Pergine e quindi con notevole sollievo mentale posso già dire che quest’anno parto con un vantaggio non indifferente. Finire di sistemare casa e traslocare è indubbiamente una faticata notevole che assorbe tante energie che gioco forza non possono essere dedicate allo sport. Il 2009 inizia al parco delle Cascine di Firenze con i CI sprint dove non stante una preparazione atletica disastrosa ed un errore pesante al primo punto ottengo un risalutato inaspettatamente positivo. Il primo banco di prova autentico è la long di coppa Italia a Tarzo Resera dove per arrivare al traguardo, dopo aver commesso molti errori, devo veramente raschiare il fondo del secchiello, intuendo a quale tipo di stagione vado incontro.
Uno dei momenti peggiori della stagione arriva ai campionati trentini middle sulla Marzola dove dopo parecchio tempo incappo in un errore sopra i 10 minuti: la cosa mi affonda psicologicamente e il resto della gara è un trascinarsi all’arrivo. Dopo questa gara rivedo i fantasmi del passato, ritrovandomi a fare i conto con situazioni che speravo di avere risolto definitivamente. E la preoccupazione non era insensata in quanto a Barricata, nei campionati trentini long tocco il fondo compiendo un errore inspiegabile che pregiudica una gara che avrebbe potuto tranquillamente regalarmi la prima medaglia ad un campionato trentino. In questo momento della stagione ho davvero un momento di sconforto e per qualche momento mi passa quasi la voglia di continuare a lottare. Ma per fortuna, non essendo dotato di gran talento sportivo, ho almeno in dotazione una testa dura come il granito e determinazione nel non voler mollare quando la “barca affonda”. L’occasione è rappresentata dalla O-marathon degli altipiani. Gara dove corsa e tecnica non bastano: occorre anche un gran cuore, proprio quello che serve per rilanciarsi anche emotivamente. Un mese di allenamento ben strutturato in quantità e qualità, su una base di partenza non minima come quella di gennaio producono un ottimo risultato e una condizione atletica finalmente accettabile. La gran giornata della O-marathon arriva e la gara, molto bella e intensa si conclude con un ottimo quinto posto e addirittura con un po’ di rammarico dato che a non molto dalla fine ho incrociato il vincitore Giorgio Paoli. Ma con l’aria che tirava al tempo è oro colato e soprattutto lo slancio necessario per un autunno di “rilancio”. La gara sui cui puntare tutto è il campionato Trentino a staffetta: da cinque anni con l’amico Michele per un motivo o per l’altro andiamo vicini al titolo ma poi succede sempre qualcosa per cui la vittoria ci sfugge. A Fonzaso si corre su un terreno inconsueto, nel greto di un fiume e le incertezze alla partenza sono molte. Per fortuna la giornata è di quelle in cui testa e gambe viaggiano assieme al meglio e do il cambio a Michele in prima posizione: il compagno svolge al meglio la sua parte e dopo 6 anni di orienteering finalmente posso godermi il mio primo titolo in assoluto.
Una bella soddisfazione in una stagione che non prometteva nulla di buono. Da qui in poi la mia stagione cala di intensità e corro solo per divertimento, senza dare importanza ai piazzamenti.
Che stagione è stata questo 2009? Cosa mi ha insegnato in funzione 2010?
Dal punto di vista atletico orami ho metabolizzato che le prestazioni non potranno mai essere quelle del 2002, quando ho iniziato a conoscere questo Sport, ma tuttavia ho la ragionevole sicurezza che nel momento in cui intensifico la preparazione il mio livello di base mi permette in un paio di mesi di raggiungere una condizione più che sufficiente per ottenere buoni risultati agonistici. So anche di dover dedicare più preparazione nella corsa in salita, specie su pendenze importanti mentre su pendenze meno accentuate negli ultimi anni sono migliorato abbastanza. Anche gli allenamenti di corsa su terreno accidentato faranno parte del mio programma 2010.
Dal punto di vista tecnico la questione, dopo avere guardato indietro con spirito critico, è più complessa. Credo di poter dire di aver raggiunto un buon livello orientistico, visto che analizzando le varie tratte con gli split times, ho potuto osservare che spesso nelle tratte molto tecniche mi sono comportato bene. A prescindere da questo sono certo che le due cose in cui devo migliorare di più sono la capacità di lettura in corsa e un uscita punto più fluida.
Ma la cosa più difficile su cui dovrò lavorare è un'altra ed è la causa dei miei più gravi “disastri agonistici”: la capacità di mantenimento della concentrazione per tutto l’arco di una gara, specie se di lunga distanza. Guardando tante delle mie gare è facile riscontrare uno svolgimento similare. Spesso corro delle buone gare ma poi, sorprendentemente anche in tratte relativamente semplici compio un unico errore che compromette l’intera gara. Il fatto che la maggior parte delle colte questi errori avvengano in tratte non complicate non può che farmi concludere che devo lavorare sulla capacità di mantenimento di un alto livello di attenzione per tutta la gara. Purtroppo la cosa non è particolarmente semplice perché, a differenza della preparazione fisica, non è facile capire cosa fare per migliorare sotto questo aspetto. Tuttavia ho trovato degli esercizi da fare che dovrebbero aiutarmi e sono davvero curioso di vedere se funzioneranno.
Non resta quindi che aspettare l’inizio delle prime gare 2010 e come sempre accade in questo periodo si inizia a non vedere l’ora di essere alla partenza del primo appuntamento.
Auguro a tutti coloro che “sfogliano” il mio Blog le migliori soddisfazioni per la stagione che sta per incominciare.