sabato 21 maggio 2011

CAMPIONATI ITALIANO MIDDLE 2011 – FINALE

I campionati middle sono molto particolari. Corse le qualificazioni occorre subito archiviare la prima giornata per concentrarsi sulla seconda. Non so dire se mi sentivo appagato per la qualificazione, per l’idea che l’infame pistarolo orientista di serie B fosse in finale A, però la mia carica agonistica non era “a mille”. A calare l’entusiasmo ci si è messo il nubifragio che ha flagellato Asiago nelle ore precedenti la partenza. Nel chilometro percorso a piedi dal parcheggio alla colonia presa come base dal Trent-O (mai scelta fu più santa di questa), nonostante l’ombrello avevo la sensazione che qualche dispettoso vigile del fuoco mi stesse puntando addosso un idrante. Arrivato all’edificio ero già bagnato fradicio.
Qui è iniziata una divertente ricerca di una soluzione per proteggersi parzialmente dall’acqua e riuscire a vederci qualcosa. Ho deciso per una buffa combinazione di berrettino di lana e cappellino da baseball sopra. Non deve essere stato un bel vedere ma con tutta l’acqua che scendeva almeno funzionava.
Pronti via:
1 – Ideale per una prudente partenza “pistarolinfamstrategy”, sentiero fino alla traccia sulla destra, e salita in direzione alla buca. Buona partenza!
2 – Impiego un attimo a capire se si tratta di avvallamento o naso. Ho la buona idea di guardare la descrizione punto e in direzione arrivo all’avvallamento.
3 – L’attenzione cade su quella buffa sequenza di cocuzzoli, che però non individuo subito stando troppo a sinistra. Quando me ne accorgo e trovo la serie di cocuzzoletti arrivare al punto è facile.
4 – Punto alla curva del sentiero dove forma una specie di asola dividendosi in due. Da li dentro in bussola. Non la trovo subitissimo, ma dopo un po’ punzono.
5 - “pistarolinfamstrategy” ancora. Sentiero principale in uscita, fino al bivio del sentierino che sale, alla curva dentro e bingo subito. SO già che i puristi inorridiranno, ma faccio tutto molto in fretta, ad un ottimo ritmo e soprattutto in sicurezza assoluta. Infame sono e da infame devo agire!!
6 – Me la gioco bene: sentiero fino al sasso di lato, salgo per gli altri due sassi e poi dentro salendo un attimo. Beccata subito. Sto andando bene, forse rischiando un po’ nel senso di non fare grandi controlli… ma è una finale. Ci sta.
7 – Rampone in salita in direzione. Sono un po’ corto ma poi me ne accordo. Vedo sopraggiungere da dietro Fabio H.
8 – Costone: lo faccio molto bene. Riesco a vedere il sasso sulla traiettoria e la canaletta attraversata.
9 – Corro in picchiata verso il sentiero in basso due curve sotto il punto. Poi risalgo. Fabio taglia più di me e mi sorpassa
10 – 11 – 12 In direzione. Alla 11 arrivo prima io, alla 12 Fabio mi corregge una deviazione a sinistra di una decina di metri
13 – La fine della mia gara. Mi dimentico di essere il pistarolo infame e che alla fine del giallino c’è un invitante sentiero che in prossimità di una curva porta al punto… che è carogna non poco. Buca nel verde… anche piccola e con la lanterna che non sbuca fuori. La non infamia mi punisce: voglio salire dall’avvalamentino che mi pare di riconoscere ma col senno di poi non ne sono sicuro perché mi ritrovo parecchio a destra. Non trovo nulla. Dopo un po’ vedo una sequenza di buche e mi rilocalizzo. Provo ad attaccare il punto ma non lo trovo. Purtroppo non c’è nessuno in zona. Focalizzo che vagare a vuoto non serve a nulla. Esco al sentiero, alla curva prendo la piccola traccia e arrivo con facilità al punto carognetta. Per la prima volta in due giorni ho tentato di fare il brillante e non il pistarolo…. Ed ecco la punizione. Perdo parecchio, e ho un forte crollo motivazionale.
14 – Sentiero fino al tornantone e dentro facile
15 – Secondo pasticcio della giornata. Il punto mi appare molto infido e non mi sbaglio. Cerco qualcosa di evidente e la mia attenzione ricade su una depressione con ben (e dico ben!!!) 3 CDL vicino al punto. Mi immagino una voragine facilmente identificabile. Parto in direzione con l’idea di deviare un po’ a destra per prendere la super depressione…. ma non becco una bella peppia…. Non riesco a capacitarmi di non vedere una cosa che nella mia mente è molto profonda. Alla fine vagando arrivo in zona 16 dove passa Rigoni a 1000 all’ora. Vedo il codice 80 e capisco che devo tornare indietro alla 15. Lo faccio e rimando deluso e incredulo nel vedere che quella che mi ero immaginato una voragine è una buchetta piuttosto sfigata. Rudy de Ferrari nel viaggio di ritorno fatto insieme, da cartografo, mi spiega in maniera esemplare il motivo per cui sono rimasto ingannato. La prima CDL in un piano rappresenta il cambio di pendenza, la successiva i 5 metri e poi a volte si rappresenta il fondo con un altra. Interessante, molto interessante. Grazie Rudy per la lezione: io contraccambio prevedendo (e azzeccando in pieno) la Sampdoria in B già dalla serata. Un vero piacere per un accanito tifoso Genoano. (Permettetemi di bullarmi di aver anche pronosticato una facile vittoria di Trento su Cuneo nel V-Day di pallavolo)
Le lanterne successive le faccio al trotto, svogliatamente e senza più la minima motivazione. Difatti alla 19 riesco a girare per credo almeno 3-4 minuti per cercare quel cavolo di sasso.
La gara finisce e la doccia calda immediata è una cosa che definire sublime è poco.
Questa la storia della mia finale A da orientista di serie B.
Al prossimo post un po’ di considerazioni sulla due giorni

domenica 15 maggio 2011

CAMPIONATI ITALIANO MIDDLE 2011 – QUALIFICAZIONI

Finalmente i "Middle". La mia gara preferita perchè mi piace davvero il clima di suspense che si crea con la formula delle qualificazioni e delle finali. Arrivo all'appuntamento galvanizzato dalla buona prova di Avelengo e ho una voglia matta di confermare un certo tipo di crescita tecnica e sopratutto mentale.
In partenza mi sento particolarmente tranquillo, ma specialmente felice di essere al VIA. Ecco al sequenza della gara
1 : Piano piano per entrare in carta. Dentro nel sentierino, dopo la curva a sinistra dentro in zona punto. Il terreno ha una forma che mi pare più articolata della semplice depressione nel verde, ma forse ero nelle due buche di lato. Lo capisco e trovo subito la lanterna
2 : In direzione veloce verso il prato e in particolare verso il punto di attacco (PDA) incrocio dei recinti. Da li facile a destra verso il terrazzino
3 : Facile : salgo sulla collinetta e scendo sul suo crinale.
4 : PDA sarà la collinetta con l’oggetto particolare e in più vi passa un sentiero. Dovrebbe essere facile trovarlo navigando a bussola: infatti lo trovo subito. Dal PDA alla lanterna è un gioco da ragazzi
5 : primo punto di scelta. Si potrebbe attaccare dal sentiero sopra o da quello sotto. Scelgo quello sopra perché la strada è più breve. Corro guardando a destra cercano la depressione PDA . La vedo , punto la bussola e la lanterna è sulla mia traiettoria con una precisione che mi sorprende. La cosa da morale.
6 : Scelgo la sicurezza assoluta allungando sicuramente dalla migliore traiettoria: Aggiro il recinto, entro nel sentiero e alla curva entro in direzione. Sono proprio uno schifoso pistarolo… ma la lanterna mi si presenta davanti, anche correndo spedito. Io la saluto e la ringrazio per l’ospitalità.
7 : Non trovo un PDA. Punto la bussola e non vendendo nulla intorno spero di beccarla. Semmai mi fermerò sul pianoro. Ma oggi gira bene e mi finisce in faccia.
8 : tratta lunga = guaio grosso. Spesso è così. Pistarolo sono e pistarolo sarò sempre , ergo mi adeguo. Attraverso i due sentierini per portarmi sul sentiero grande, arrivo al bivio e mi porto sull’altro sentiero che porta al punto , PDA. Di li facile poco più di 100 m in curva di livello (CDL). Sono davvero curiosissimo di vedere gli split dei grandi tecnici orientistici se con le loro linee ideali hanno fatto un tempo migliore dell’infame pistarolo.
9 e 10 : bussola, con un po’ di timore perché la zona è infida. Per fortuna tutto bene.
11 : l’unica tratta problematica della giornata. Punto la depressone a destra della linea rossa, ma poi cado malamente a terra. Stefano Z. da gran signore passa per chiedermi come sto. Rispondo bene e riparto, ma non soddisfatto di essermela cavaa senza danni ricasco letteralmente di faccia. Mettendomi la mano sul naso per la botta vedo sangue dappertutto. Per un attimo mi preoccupo ma dopo un check generale pare che non sia nulla di grave. Però perdo la concentrazione e riparto a caso, dimenticando cosa avevo pensato di fare. Risultato, mi muovo alla confusa in un tratto di carta infido. Quando decido di uscire sul sentiero dopo passa Andrea R. che mi esorta a non stare fermo, esattamente nel momento in cui avevo preso la stessa decisione. Oggi “butta” proprio bene. “Superinfampistarolstrategy” : esco sul sentiero di fronte, prendo il sentierino che avvicina, e in meno di un minuto posso accarezzare il prisma codice 57. Essere infami oggi pare pagare bene.
12 : il punto che mi da la maggiore soddisfazione della giornata. Esco sul sentiero fino alla “S”, salgo in direzione fino alla collinetta, raggiungo il sentiero sulla piccola depressione e scendo centrando in pieno il muretto dove la lanterna mi sorride. E io contraccambio con gioia.
13 : 100 m in CDL e il punto è lì
14 : Noto la possibilità di scendere sul prato o prendere il sentiero a destra. MI piace di più l’idea di correre un po’ in zona aperta, costeggio il recinto fino alla sua seconda risega che è PDA, 60 metri in bussola e centro anche questa volta. Mi sforzo di non pensare che sta andando bene, dato che quando lo si pensa di solito no succedono buone cose….
15 : in sicurezza punto il rudere PDA, e risalendo in direzione verso la collinetta il gioco è banale.
16: oggi la pistarolinfamia non tradisce, pertanto scendo al sentiero parallelo alla macchia di verde2 fino al sentiero. Da lì so che basta muovere le gambe in quanto il punto è appena a destra della traccia
17 : meno di 100 m in bussola. Con un po’ di cagozzo di sbagliare dato che è l’ultima proseguo al passo e con sollievo il prisma mi viene incontro
18 : giù a bombazza alla 100 e ho quasi la tentazione di passeggiare allo sprint in quanto in cuor mio mi sento certo della qualificazione. Per deformazione professionale non ce la faccio e accenno un cambio di passo al limite della dignità.
Ho trovato questa gara una delle più belle dei miei quasi 10 anni di orientista. Forse anche perché per la prima volta ho retto mentalmente per tutta la gara, senza sbagliare davvero niente, a parte alla 11 dove mi giustifico per aver insistito con determinazione a voler accarezzare il suolo con la mia faccia per ben due volte. Al di la di questo il tracciatore, più volte ha dato la possibilità ai concorrenti se sfruttare la tecnica o la velocità di corsa, o a volte entrambe. Inoltre si è potuto provare il piacere di correre su di una carta decisamente tecnica senza per forza doversi massacrare caviglie , gambe e braccia
Per il mio morale sportivo un’enorme, davvero enorme soddisfazione per aver dimostrato a me stesso che anche su una carta da tutti riconosciuta tecnica ho fatto qualcosa di buono.
C’è un solo problema… l’orientista di serie B, pare essersi qualificato comodo comodo per la finale A. Eh bhe, allora c’è qualcosa che non va. Io vorrei quasi autodenunciarmi e scusarmi per lo sbaglio, per restituire piena dignità alla competizione.. Decido per un atteggiamento integralmente omertoso e spero che nessuno se ne accorga. Pur non spifferando nulla in giro il computer dell’Erebus deve riuscire a fare una telelettura del mio cervello e cerca di mandare tutto all’aria bloccando la procedura informatica dei risultati. Porcaccia…. lo sapevo che non lo dovevo fare….. guarda che casino che ho combinato!!! Il panico dura fino a tarda sera quando apprendo via SMS che sono in finale con addirittura il quinto tempo.
Anche nell’orienteering, evidentemente, non c’ è più religione…..

domenica 8 maggio 2011

CAMPIONATI TRENTINI MIDDLE 2011

LE STRANE VICENDE DELL’ORIENTEERING

Arrivavo a questo appuntamento dopo alcune prestazioni non molto convincenti e leggendo qua e là mi veniva presentata una gara estremamente tecnica, di quelle proprio toste. Per me infame pistarolo e orientista di serie B pareva mettersi proprio male, me ne ero convinto.
L’orienteering però è uno sport che per le sue quasi infinite variabili risulta difficilmente inquadrabile e pronosticabile, anche rispetto alle proprie prestazioni.
Alla partenza la prima cosa che balza all’occhio è che si correrà solo su metà carta rispetto alla stampa, in un terreno molto ricco di particolari, forme e fitti sentieri, e leggere in corsa veloce sarà veramente difficile.
Forse essere un “originally” orientista di serie B mi ha fatto impostare la gara da inqualificabile pistarolo, prediligendo il più possibile la percorrenza su sentieri, che essendo appunto molto fitti fornivano efficaci punti di attacco alle lanterne (oltre a permettere una maggiore lettura nei tratti sicuri).
Così correndo, e per fortuna con la testa ben collegata alle gambe, ne è venuta fuori forse la migliore mia gara, dal punto di vista tecnico, della stagione.
Certo non sono mancati degli errori: al punto 7 non ho visto il primo sentiero finendo lungo fino a incrociarne uno più avanti con la fortuna di trovare la lanterna 17 che ha permesso un rapidissimo riposizionamento. Al punto 13, pur con un buon attacco sono andato al pascolo in zona punto ma per mia fortuna ho attuato quello che mi impongo sempre di fare “a secco” e purtroppo quasi mai rispetto: dopo qualche minuto di “dispersione” ho riattaccato la lanterna da un altro punto (il tornante in basso), con il risultato di trovarla praticamente subito. Totale errori circa 6-7 minuti che detta così possono sembrare (anzi lo sono) tanti ma alla luce delle difficoltà avute da molti e della classifica finale paiono accettabili. Inoltre facendo quell’inutile gioco di valutare la prestazione senza errori, forse per la prima vota in una gara tecnica non sarei stato lontano dai “big” oggi presenti in massa alla gara.
Qualche nota di cronaca. Per rimarcare quanto è stano il nostro sport; sulla lanterna 3 diversi concorrenti hanno perso un bel po‘ minuti, tanto che nei discorsi del dopo gara molti supponevano che ci fosse qualcosa che non andava o nella carta o nel posizionamento del punto. Io orientista di serie B, quel punto l’ ho trovato subito e senza difficoltà (sentiero fino al bivio con il sentierino trasversale nel giallo, dentro in direzione passando per la prima roccia e poi zona punto). Oggi mentre riposavo nel pomeriggio mi domandavo… ma se tutti hanno avuto problemi quel punto io l’ho trovato solo per fortuna, magari sbagliando e individuandolo per puro caso? Oppure una volta tanto sono stato bravo e ho fatto le cose giuste? Chi lo sa….. il dubbio mi rimane.
Un’altra cosa singolare è che, dato che la mia bilancia orientistica “piega” dalla parte atletica, rispetto a quella tecnica, spesso mi capita di fare buone gare proprio nelle gare considerate estremamente tecniche. Molti mi diranno … eh bè certo….capita perché sei costretto ad andare piano! Però se vedi la velocità supersonica alla quale il “Cip” è uscito dal bosco, se si vuole provare ad avvicinare i top, occorre provare anche a far girare le gambe.
L’analisi in realtà è forse ancora più interessante: ci sono gare in cui per andare bene occorre la lettura fine ed estremamente attenta e oggi era uno di questi casi: in tali situazioni credo di essermela sempre cavata abbastanza bene. Ci sono poi altri tipi di gare in cui è richiesta una capacità di lettura meno fine ma efficace in corsa veloce, forse più semplificata a discapito di velocità di percorrenza maggiori: forse è in questo ambito che devo maggiormente migliorarmi.
Poi ci sono le gare tipologia “long”, in cui teoricamente il lato fisico dovrebbe risaltare maggiormente e anche la lettura avere una “densità” molto minore rispetto ad una middle dove i punti sono molto vicini fra loro e le pause nella lettura della carta praticamente non esistono: forse è in queste gare che sento di avere il potenziale maggiore anche se in realtà non lo ho quasi mai espresso.
Adesso arriva l’elettrizzante week-end dei middle nazionali con la formula che a me piace tantissimo delle qualificazioni e delle finali. Obiettivo da centrare è ovviamente quello della finale … e se centrato poi fare una gara migliore possibile perché onestamente in quel contesto sarò solo un comprimario. Ma per un orientista di serie B, essere nella finale A sarebbe già quasi un impresa da circoletto rosso.

martedì 3 maggio 2011

Lessinia O-Marathon

Ho sempre amato le gare "lunghe". Non so bene il perchè ma sono quelle che più mi avvicinano al concetto di avventura e di sport epico. Sia che si parli di Maratona nella corsa, Marcialonga nello sci, SkyMarathon e più di recente Orienteering Marathon. Forse perchè in queste gare hai molto tempo per pensare, perchè a volte devi lottare contro la fatica (quella dura), forse perchè quando arrivi al traguardo hai la sensazione, al di là della tua posizione in classifica, di avere fatto qualcosa che ti gratifica pienamente non solo come atleta in quanto per arrivare in fondo devi chiedere a te stesso non solo un impegno fisico ma anche caratteriale. Con questa voglia di avventura Domenica mattina alle 10.20 ero sul pullman che da Bosco Chiesanuova mi portava, a 8 km di distanza, alla partenza della Lessinia O-Marathon 2011. Già il viaggio sul pullman, fatto assieme a tutti i partecipanti è stato molto stimolante perchè mentre si proseguiva l'avvicinamento alla partenza non si poteva non pensare che si sarebbe tornati indietro con le proprie gambe. Una specie di rivincita sui mezzi motorizzati.
Alle 11.00 il via: i primi punti, i più tecnici mi hanno messo un po' in difficoltà anche perchè l'alternarsi di zone gialle e zone sassose richiedeva una certa attenzione nell'interpretazione della carta. Rifiutando come sempre la logica del "trenino" mi sono orientisticamente alimentato con "farina del mio sacco", e al punto 4 , apparentemente non difficile, sono caduto in uno dei miei soliti black-out che mi hanno fatto perdere inspiegabilmente una decina di minuti (stima a sensazione). Chi legge questo blog sa che mai cerco scuse, ma questa volta credo che oltre ai miei limiti ci sia messa di mezzo anche una buone dose di scarogna nera dato che il mio GPS segna 3 passaggi a pochi millimetri dal centro del cerchio della lanterna.
Dal punto 4 in poi, forse mi sono liberato del peso psicologico del "solito" errore e ho iniziato una seconda gara. A parte qualche imprecisione alla lanterna 7 e qualche secondo perso qua e la mia prova è filata liscia liscia e ho avuto tutto il tempo di godere per una gara di orientamento che definirei meravigliosa. E' un gusto personale ma correre alternando tratti aperti e veloci, a tratti di precisione più lenti senza dovermi massacrare caviglie e grattugiare la pelle, è il mio massimo piacere orientistico. Zonori ha fatto un lavoro eccellente nella tracciatura alternando fisicità e tecnica, tratti lunghi a tratti corti, distribuendo bene il dislivello tanto che non mi è nemmeno sembrato di avere superato oltre 400 m di salita.
Anche al traguardo il clima era molto disteso e gioviale, rendendo la giornata davvero piacevole. Nonostante le 2h17' di gara non ero nemmeno particolarmente stanco. Come al solito devo portami a casa un pizzico di rimpianto per l'erroraccio senza il quale avrei potuto giocarmi la gara con i primi classificati: chissà forse è il mio destino anche se spero un giorno di trovare l'approccio mentale giusto per evitare questi isolati vuoti. Ma è stato tutto molto bello lo stesso e quindi un sincero grazie al Lessinia Orienteering.
Spero di poter essere al via anche delle prossime due manifestazioni di questo tipo, previste in Val dei Mocheni e a Folgaria.