domenica 8 dicembre 2013

Borgo, ultima gara 2013

Ultima gara della stagione 2013, che voglio gettare al più presto nel dimenticatoio,  in quel di Borgo per la 3° prova dell’Oricup Inverno.
Spero che la fine della stagione sia di buon auspicio per l’inizio della prossima, dato che finalmente ho almeno 3 buone ragioni per essere molto soddisfatto.
La prima è la gara che ci hanno preparato:   secondo me è stata eccellente in quanto aveva tutte le caratteristiche di una perfetta “spriddle”  . Cambio di terreno campagna-centro storico, tratte brevi e tratte lunghe bene alternate, parti filanti e cambi di direzione, quasi sempre scelta di percorso, tratti più tecnici alternati a tratti fisici. Davvero molto divertente, completa ed allenante, complimentoni  al Bepi Simoni (per la rima rivendico diritti d’autore n.d.r.) per la splendida tracciatura.
Secondo, che dopo tanto, ma tanto tanto tempo, ho sentito le gambe spingere decentemente, e non ho mai avuto la sensazione di trascinarmi faticosamente e pesantemente. La terzultima tratta lunga mi ha dato soddisfazione.
Terzo è avere ritrovato mordente, grinta agonistica. Questo lo ho capito quando alla fine, una volta assodato che avevo perso un bel po’ per avere male interpretato un divieto di passaggio (di cui parliamo dopo), ero incazzato nero. E questo per me, per come sono fatto, è un ottimo segnale ….Dato che ci siamo breve cronaca della gara. Primi 3 punti scorrevoli e trasferimento dalla campagna al centro di Borgo. Tutto bene nella parte alta del paese, solo piccola esitazione nell'andare alla 7, appena attraversato il ponte “svolto” a destra guardando la strada sopra rispetto a dove sono. Correggo in fretta, 10-15 secondi di errore,  e via a tutta fino alla 9 dove passo la Orimarty che ad un ottimo ritmo mi precedeva da qualche lanterna. 10 e 11 corro molto prudente perché non voglio sbagliare nelle stradine, dove spesso per foga sbaglio. Alla 12 il “fattaccio” della giornata. Con il fiatone, le gambe e il cervello pieni di acido lattico vedo le X X X X sulla via più corta che porta al punto. Interpreto la cosa come divieto di passaggio e faccio un lungo giro dalla parte opposta per andare al prisma. Gli split dicono 1 minuto perso.
Quando vedo la Orimarty davanti a me verso l’uscita punto mi viene una rabbia colossale perché già mi immagino di essere cascato, per l’ennesima volta in qualche trabocchetto. Fino alla 16, un po’ deconcentrato dall’episodio corro non veloce e non riesco a sbloccarmi. Dalla 16 alla 17 però ritrovo la grinta giusta e la gamba mulina bene nel taglio del pratone che porta al parcheggio del centro sportivo. Buone sensazioni di corsa, finalmente. Non che corra come un missile, la forma vera è ancora lontanissima, ma almeno non mi sembra di trascinarmi come da 6 mesi a questa parte. Appena arrivato chiedo “chi ha fatto la strada dalla 11 alla 12”? Mi travolge un' ONDATA di “ma c’era la linea rossa potevi passare!!!!” mi fa arrabbiare solennemente, perché per l’ennesima volta sono l’unico pollo che ci casca (anche se a onor del vero, essendo pieno di dubbi durante la tratta mi sono girato più volte e ho visto più di una persona seguirmi, almeno non proprio l’unico va… magra consolazione). Le X X X ci sono , ma è vero c’è anche la linea rossa. Quindi l’interpretazione giusta era “non puoi attraversare la strada ma puoi passare da una parte”. Affaticato quella linea rossa non l’ho proprio vista a fianco delle X X  X che hanno monopolizzato la mia attenzione,  e anche questa volta mi sfugge la soddisfazione di una gara “perfect” in quanto a scelte e errori. Ho i cosiddetti “5 minuti” da trance agonistica e saggiamente, da manuale del post gara, conto fino a 30 prima di aprire bocca inveendo (contro me stesso) solo alla presenza del Pedro mentre entriamo negli spogliatoi, su cui riverso la frustrazione. Ma perché ci casco sempre quando c’è una di queste cose!?!? Ecco questo mi fa veramente incazzare.

Però la cosa mi fa anche piacere, molto piacere. Una sana e consapevole incazzatura significa che è tornata la voglia di premere sull'acceleratore e fare bene. Due mesi fa non mi sarei nemmeno scomposto. Con questo porgo un bel “vaffa” al 2013 sportivo, guardando al 2014 che sta per arrivare con la speranza di potermi riprendere al meglio e specialmente di fare il numero maggiore di gare prive di errori. Dare il massimo di quello che si può dare. So bene che nemmeno questo sarà sufficiente per ottenere risultati prestigiosi dato che la concorrenza va davvero forte. Ma quando si ha dato il meglio di se stessi, in fondo è già una vittoria.