venerdì 26 aprile 2013

Middle 2013

Dopo davvero tanto tempo partivo con la "carovana" del Trent-O per partecipare alla due giorni dei "Middle".Già godere di questa opportunità mi aveva reso decisamente felice. Dal punto di vista agonistico il vero obiettivo era raggiungere la finale, come scritto nel post precedete l'ottava consecutiva nelle partecipazioni. Non so se per scaramanzia o per una condizione fisica non ottimale, ma percepivo "il pericolo" che questa volta, anche vista la concorrenza spietata (quest'anno entravano i 1977) avrei rischiato grosso. Non voglio dilungarmi su dettagli tecnici che sono descritti in maniera approfondita da orientisti ben più qualificati di me, ma bensì sugli aspetti mentali delle due competizioni Sabato alla partenza ammetto quindi che avevo un po' di tensione addosso. Però quella tensione "positiva": quella che ti da la capacità di stringere i denti quando serve, di avere la giusta attenzione nei confronti di quello che stai facendo. Il terreno è molto ostico e quando si deve risalire i ripidi valloni il terreno argilloso e bagnato rende quali impossibile avere il minimo grip. In alcune circostante ho messo la bussola in tasca e piantato le dita nel terreno per salire.... non mi era mai capitato in tanti anni di orientamento. Corro una gara abbastanza pulita, senza particolati errori, solo qualche imprecisione in zona punto. Verso fine gara vengo raggiunto da Stefano Z. e vado più o mendo al suo ritmo fino alla fine. Ho la percezione di avere corso una buona batteria e infatti la qualificazione arriva. Sono soddisfatto come se avessi vinto il mio titolo italiano, e mi godo la serata in compagnia degli amici del Trent-O. Una serata bellissima, allegra, distensiva, rilassante.... davvero delle sensazioni gradevolissime. >La mattina di Domenica mi accingo alla partenza della finale con fare molto rilassato. Sono già, dal punto di vista agonistico pienamente appagato dalla qualificazione, ma l'amico Michele C. mi invita a non accontentarmi e dare il massimo. Dopo il riscaldamento le gambe versione "tronco di legno" post gara giorno precedente, per uno di quegli strani meccanismi fisiologici di compensazione sembrano meglio di quello che mi aspettavo. Al via appena presa la carta in mano mi stupiscono due cose: 26 punti.. davvero tanti per una middle..... e il punto 1 per il quale non riesco a lanciarmi in corsa "a bombazza" perchè mi viene da cercare di scoprire quale è il trabocchetto... che alla fine non c'è. Però parto bene. I primi 10 punti li corro filanti come poche volte: preciso sulla lanterna, e soprattutto spedito nell'uscita punto. Forse anche perché la difficoltà tecnica non è elevata, ma si sa che aumentando la velocità di corsa anche le cose semplici diventano difficili. Ho anche la fortuna, essendo fra i primi partenti di correre in buona solitudine. E da tempo ho notato che con l'assenza di altri concorrenti attorno, specie della mia categoria, "rendo" molto meglio. Nella salita verso la 16 le gambe iniziano a mancare. Faccio una fatica bestiale e ho paura conseguentemente di fare errori. Fortunatamente riesco a state concentrato, continuando a sbagliare molto poco. Che la giornata sia di quelle fortunate , ne ho la conferma al punto 23. Non esco dal prato al limite di vegetazione ma piuttosto centrale e ciò mi porta ad arrivare basso nel vallone. Mi prende un attimo di panico.... sarebbe una beffa atroce buttare la gara proprio alla fine. Volgendo lo sguardo verso destra vedo due persone che salgono il vallone e grazie a loro mi rendo conto di essere basso. Con sollievo mentale, ma con le gambe a pezzi cerco anche di sprintare, pur facendo uno dei peggiori tempi nel volatone finale. Con mia grande sorpresa arrivo undicesimo nella classifica del campionato. Un risultato che davvero mai mi sarei aspettato alla vigilia, e che mi riempie di soddisfazione. Anche la lettura degli split mi mostra la regolarità della gara fatta, senza tempi parziali eclatanti ma all'insegna della regolarità. Cioè quello che mi è sempre mancato. Leggendo i nomi di quelli che mi stanno davanti ho l'ulteriore conferma che più di così proprio non potevo fare. Complimenti anche agli organizzatori che nonostante il meteo non favorevole hanno fatto tutto benissimo. Sono molto contento per tutto. Davvero ci voleva. Avevo bisogno di una dose di gratificazione così.

giovedì 18 aprile 2013

Campionati Italiani MIDDLE 2013

Anche quest'anno arriva quella che per me è la gara più avvincente della stagione. Avvincente perché strutturata su qualificazioni e finali. Una formula bellissima.... e proprio per questo non riesco a credere alle voci che dicono che questa sarà l'ultima volta che il titolo sarà assegnato con questa modalità. Perché quando c'è una cosa bella, prima o poi arriva qualcuno che immancabilmente la vuole cambiare? Le qualificazioni non sono mai una cosa scontata : anche ad atleti forti a volte è capitato di rimanere fuori. Un attimo di distrazione, un errore clamoroso, una punzonatura errata o mancante. Le insidie sono sempre tante, e l'attenzione deve essere alta anche per i "top". Per quelli che sono in "bilico" la qualificazione è entusiasmate.... lottare per un posto in finale senza sapere se ce la si farà o meno. Per chi crede di non farcela, la consapevolezza che una sorpresa può sempre capitare! Queste sono le emozioni che una formula qualificazioni-finale può fare. Chi la vuole "cassare" spero me ne vorrà dare una adeguata e argomentata spiegazione. Per quanto mi riguarda... sono sempre stato fortunato in questa manifestazione. Per 7 anni di fila ho sempre centrato la finale : una volta nella categoria assoluta (Lanzo di Intelvi 2004) e sei volte come Master nella M35(2005 Asiago, 2006 Passo Cereda, 2007 Santa Maria Maggiore, 2008 Piani di Praglia, 2011 Asiago, 2012 Pieve Tesino) . A volte , come l'anno scorso in modo rocambolesco e fortunato. Quest'anno sento che l'incantesimo è a grande rischio di rottura. Testa ma soprattutto gambe sono a livelli al di sotto della guardia e la "concorrenza", con le entrate di sempre più Ex elite in categoria, è davvero tosta. Ma come ho scritto prima... i conti si fanno alla fine ed una speranza non me la voglio precludere. Se ce la faccio anche quest'anno, per me sarà come una vittoria.