domenica 12 febbraio 2012

Ori-stagione 2012 in arrivo

Anche se questo Febbraio polare allontana dalla mente l’idea che la stagione orientistica 2012 è ormai alle porte, il calendario dice non manca molto al via di una nuova stagione orientistica. E come sempre, quando la mente va a questo pensiero, partono le riflessioni su come la affronteremo, quali saranno gli obiettivi, il calendario e tante altre cose…..
Quest’anno il mio pensiero è rivolto ad un paio di aspetti che vorrei condividere con voi.
Il primo è legato al fatto che questa che inizia è la mia 11-esima stagione” da orientista. A fasi alterne credo che il percorso di miglioramento della comprensione della disciplina sia stato, fra alti e bassi, abbastanza costante. Analizzando con obiettività l’andamento delle gare mi pare di poter dire di avere raggiunto un discreto livello generale, anche se il salto di qualità vero, a mio avviso ancora non c’è stato. Insomma sento che potenzialmente potrei fare ancora dei miglioramenti non marginali. La domanda che allora mi viene spontanea è : ma dopo 10 anni e 250 gare circa…. c’è ancora la possibilità di fare un deciso salto di qualità oppure, se non sono riuscito in 10 anni significa che sostanzialmente sono arrivato al “capolinea” dei miei progressi e mi devo rassegnare al fatto che pur essendo un discreto orientista non arriverò MAI ad un livello superiore, che pure vedo nelle mie potenzialità? Questo è davvero un bell’interrogativo!
Il secondo aspetto riguarda la parte prettamente agonistica della disciplina. Su questo, non ho mai fatto segreto, che ritengo vi sia nel nostro ambiente un diffuso atteggiamento di facciata, mirato a ostentare una totale indifferenza all’ottenimento di risultati competitivi. Insomma pare che nessuno si alleni e che a nessuno interessi avere dei buoni piazzamenti magari nelle gare che contano. Ormai, a 40 anni superati abbondantemente, ogni tanto la mia mente naviga anche su questo argomento, e a volte capita di chiedermi perché esco ancora a correre al buio, con 10 gradi sotto zero.
Per fortuna le risposte sono ancora quelle di 20 anni fa. La prima e più importante è PERCHE’ MI PIACE. Certo il fisico che un po’ è calato, gli impegni della vita che aumentano rendono più difficoltoso farlo con analoga frequenza e intensità, ma quando riesco ad allenarmi mi sento davvero bene. Benissimo. E trovo lo stesso piacere di 20 anni fa nel vagare per strade, campi e boschi, guardandomi attorno, respirando gli odori della natura, percependo un equilibrio interiore che niente altro mi sa dare con tale intensità. Certo il numero di medi e prove ripetute è calato drasticamente, ma tutto sommato farlo quando ha la giusta carica dentro e non sempre perché “si deve” , direi che è decisamente meglio. Per quanto riguarda le gare…. beh io a nascondere le mie motivazioni non ci riesco. So bene che ad alti livelli non ho molte possibilità di stare al fianco dei top, ma credo che se starò bene mentalmente e fisicamente, mi sento ancora motivato "a provarci”. A lottare per far segnare il miglior tempo e ottenere il miglior piazzamento che le mie possibilità mi permetteranno. E come sempre stringere la mano, con sincera sportività , a chi è stato più bravo di me. E chissà che forse non arrivi qualcosa di insperato. L’anno scorso scrivendo del mio proposito di correre ancora una maratona dicevo che sognare non costa nulla e tiene vivi. Credo che questo pensiero non debba mai essere abbandonato. Per come metterlo in atto, rileggendo il mio post dell’anno scorso sugli obiettivi della stagione, credo che i famosi 6 punti siano ancora le cose su cui lavorare anche se su taluni aspetti i passi avanti ci sono stati.
E il Blog? Dopo il recente strepitoso post di Dario sull’ Ori-Web-Mondo una riflessione è da fare sull’argomento. In generale non ho dubbi che ho meno voglia di raccontarmi di qualche anno fa. Il reale scopo del mio blog, alle origini, era quello di uno scambio di opinioni sostanzialmente tecniche, che poi l’evoluzione generale degli ori-blogger ha spontaneamente evoluto in un campo più vasto di racconti e argomenti. E ogni tanto scrivere di qualche emozione, e non solo di punti di attacco, direttrici e curve di livello spero potrà essere ancora piacevole. Sarà il feeling dei singoli momenti a definirlo.
Speriamo che queste condizioni meteo da lupi, lasciano poco a poco spazio alla primavera e che arrivi in fretta quel magico momento del primo start del 2012.