martedì 31 agosto 2010

Costa o sentiero?

La tratta 9-10 della mia gara di Cesuna è classica di una decisione che molto spesso, specie nelle long, l'orientista deve prendere.
Il tracciatore pone due punti ad una certa distanza, con poco dislivello fra loro, ma una percorrenza difficoltosa per pendenza del terreno, ostacoli interposti, fondo con percorrenza difficoltosa. Spesso viene offerta l'alternativa con corsa più agevole ma percorso più lungo e tipicamente maggior dislivello. Ho segnato in rosso la mia percorrenza e in blu l'alternativa. Col senno di poi sono pentito della decisione presa in quanto il bosco era infido da percorrere. Misurando i due percorsi, valutando velocità (le mia percorsa e quella potenziale dell'alternativa) e dislivello credo che correndo lungo la tratta blu avrei guadagnato dai due ai tre minuti.
Un'altra considerazione personale: l'orientista classico farà SEMPRE la scelta in costa perchè orientisicamente parlando è la scelta più "pura". Egli negherà a tutti i costi l'evidenza che spesso fare la scelta veloce è più redditizio, ma per lui quello non è vero Orienteering. L'orientista che è diventato tale, magari venendo dalla corsa, è portato più alla scelta "di corsa" decidendo per la percorrenza in cdl solo se il prezzo da pagare in maggiore distanza e dislivello è davvero pesante.
Dopo qualche anno di esperienza, dimenticando la mia genesi da corridore, mi sono convinto che ogni caso è da valuare in modo fine a se stesso. In linea di massima credo che si possa affermare che: più la trattta è lunga e più la scelta "veloce" premia in quanto il maggior dislivello da fare è "ammortizzato" dal maggior tempo di percorrenza. Se la tratta non è molto lunga (ordine di grandezza 500-600 m) e il bosco è abbastanza pulito si va decisamente in "costa".
Spesso però ci si imbatte in casi intermadi in cui il dubbio si insinua. E infatti a Cesuna sono convinto di aver preso la decisione sbagliata.
Ultima cosa : avrei piacere che specie nei post di tencica ci fosse più confronto: il post precedente ha avuto 78 visite e un solo commento. Mi piacerebbe leggere l'opinione di TANTI orientisti, specie quelli più esperti e tecnici. Perchè leggere e basta e non contribuire alle discussioni? Se le cose stanno così ogni blog si riduce ad un diario di chi lo scrive e perde gran parte del significato di confonto che gli strumenti della rete come questo possono offrire. Non faccio nomi ma lascio intuire... ad esempio chi mi ha invitato a riaprire le trasmissioni ed altri che mi fanno capire che leggono i post.

lunedì 30 agosto 2010

Highlands Open 2010

Come promesso riprendo le trasmissioni. L’occasione sono le due tappe degli HighLands Open 2010 che si corrono ad Asiago.
TAPPA 1 – Roana Laghetto Spillek - Middle
Dopo la fase di riflessione post Val Canali sono tornato alle gare con un imperativo assoluto. Porre tanta, tantissima attenzione al lato psicologico della disciplina. Ormai pratico Orienteering da quasi 10 anni e avendo disputato anche ottime gare, non ritengo ci sia altra ragione che quella dell’approccio mentale per spiegare certi “vuoti” che mi si sono capitati in alcune gare di inizio stagione.
Questa prima tappa degli HO2010 mi da una grande soddisfazione: riesco nel mio intento e sorretto anche da un allenamento decente corro una buona gara, praticamente senza errori. Pur non forzando troppo i ritmi a causa del gran caldo che soffro brutalmente, con mia grande sorpresa arrivo addirittura secondo dietro a “Friz” cioè uno dei più forti M40 in circolazione.
L’unica imprecisione arriva alla lanterna 1 dove, pur stando attentissimo a rimanere alla quota della lanterna K arrivo stranamente alto. Per fortuna una zona aperta con vegetazione che rallenta la corsa mi arresta, intuisco che si tratta del giallo barrato verde: scendo di 2 curve buone e trovo il punto. Non è la prima volta che ho problemi con le cdl di questa carta. La miglior cosa di questa gara la faccio resettando subito l’emotività dell’errore al primo punto e arrivo al termine veramente “senza macchia”. Non mi importa del risultato… sono molto contento: quando poi leggo la classifica ammetto che un plus di soddisfazione arriva. Rianalizzando la gara alcune scelte mi paiono azzeccate e pratiche. Ad esempio alla 10 prendere l’incrocio dei sentieri per portarsi grossomodo in quota della zona punto, arrivandoci oltrepassando l’avvallamento. Alla 17 prendendo la zona privata come attacco, evitando di navigare in un terreno estremamente difficoltoso. Meno male, finalmente!
Non ci sarà troppo tempo di godersela… il giorno dopo Long a Cesuna. Non lo so ancora ma mi aspetta una carta, “Roana Kubelek” che definire terribile non è esagerato.
TAPPA 2 – Cesuna - Long
Una rondine non fa primavera è la frase che mi ripeto 100 volte andando in partenza. Un’evoluzione positiva nel mio orientamento sarà tale solo dopo un buon numero di gare senza particolari errori.
La lanterna 1 di questa Long potrebbe interrompere già da subito il ciclo positivo: parto subito dal tempo impiagato 11: minuti per un punto di 400 metri circa. Spero di non essere presuntuoso ma non mi posso rimproverare più di tanto. Ecco la cronaca: salgo un poco alla lanterna K, attraverso il prato ed entro nell’inferno orientistico di quella zona dove rispetto ai già tanti sassi cartografati ce ne sono almeno il doppio. La superficie di terreno prova di sassi è esigua e occorre anche fare attenzione a non farsi male. Arrivo a intravedere sopra di me il giallino che mi dovrebbe dare un riferimento sicuro. Proseguo fiducioso aspettando una vistosa variazione del profilo del terreno evidenziata dalle cld come un enorme “naso”. Scendo appena, e noto che le curve di livello in zona punto si staccano un po’ e quindi mi aspetto un leggero calare della pendenza. Infatti il pendio scema leggermente….ci sono: Aspetto di vedere la lanterna da un secondo all'altro. Nella mia mente non può essere altrove ma purtroppo, in mezzo ad un groviglio impressionante di sassi, pietre e rocce nulla appare. Scendo ancora un po’ per disperazione ma l’aumento della pendenza mi consiglia di fermarmi. Sono sicuro di aver fatto tutto bene e quindi sono spiazzato. Sono anche stato il primo a partire quindi non c’è nessuno in zona. Provo a vagare qua e la ma in mezzo a quell’inferno non trovo nulla. Sapendo che pascolare a vuoto non serve a nulla provo a scendere fino al prato sotto per attaccare il punto in maniera diversa. Salgo ma pur mettendoci la massima attenzione non mi trovo sulla carta. Salendo incrocio Michele partito 4 minuti dopo di me. Girando a caso trovo la lanterna, avviso Michele che ringrazia. Sono molto perplesso ma cerco di fare come il giorno prima: reset emotivo e via per il resto della gara. Che va discretamente bene. Mi rimprovero solo 2 scelte: alla 10 faccio la costa ma date le condizioni terribili del fondo mi pento 100 volte di non aver fatto la strada sotto. In fondo il prezzo da pagare erano solo 6-7 curve e su una tratta così lunga, con un terreno così infame stimo avrei guadagnato minimo 3 minuti. Nella tratta 13 scendo troppo, fino al cimitero, spossandomi nella successiva risalita, dove la benzina finisce e la luce si spegne. Purtroppo non c'è un ristoro in gara (unica pecca a due giorni con un organizzazione esemplare da parte degli amici dell’Erebus, complimenti!)
Tuttavia sono soddisfatto anche di questa Long. Senza il primo disgraziato punto per il quale non riesco a darmi colpe, non sarei stato lontano dai primi.
Se per qualcuno (a caso) a inizio anno doveva finire la sua seconda epoca orientistica, io spero invece che in questo autunno, per me, questa seconda fase sia agli albori.

martedì 24 agosto 2010

Ripresa trasmissioni

Nella due giorni agli Highlands Open, attaccato da più fronti con grande simpatia, preso in giro in ogni modo per le modalità di sospensione del blog, e messo pure al muro da una finalmente buona prestazione, per salvarmi da sicuri sberleffi futuri ho ceduto alle "richieste" di riaprire le trasmissioni.
Prima però una settimana di ferie al mare, per ricaricare le batterie....e per pensare a cosa scrivere. Ho perso l'allenamento a "bloggare".