lunedì 29 novembre 2010

METTO UN SOGNO NEL CASSETTO……

Era il 25 Ottobre 1991, alle ore 10.00. A Stra in provincia di Padova, stava per iniziare una di quelle avventure che non si riesce a dimenticare e che segnano una parte di vita.
Il 17 Gennaio dello stesso anno avevo subito un importante intervento chirurgico al tendine, nella zona del tallone e i medici mi dissero che probabilmente avrei chiuso con lo sport. Con la sfacciataggine e l’incoscienza che si può avere solo a vent’anni risposi loro che entro fine anno avrei corso una martatona per dimostrare loro il contrario e sarei poi andato a portare loro la foto del traguardo. E volevo fare sul serio! Allora ero ancora un calciatore, e dell’atletica reale sapevo poco. Ero entusiasmato dalle imprese dei Cova, Pizzolato ma soprattutto il mio modello di sportivo Gelindo Bordin. Non immaginavo nemmeno che quell’evento avrebbe portato un cambiamento totale e duraturo delle mie passioni sportive, perché a breve avrei abbandonato il calcio a favore dell’atletica.
Per una di quelle sfide che si lanciano a se stessi, e in generale al mondo intero, ero quindi alla partenza della Venicemarathon, con il pettorale 4155 sulla canotierina e probabilmente (anzi sicuramente) senza nemmeno sapere bene a cosa stavo andando incontro. L’esperienza però fu entusiasmante, e chiusi in 3h28’’, senza dolori al tendine, correndo molto bene gli ultimi Km. Un miracolo perché davvero, e me ne sono reso conto gli anni successivi, mi preparai pochissimo. Un solo “lungo” di 28 km, quanto bastò per farmi capire che in qualche modo sarei riuscito ad arrivare in fondo.
Da tempo stavo pensando che sarebbe stato fantastico ripresentarsi 20 anni dopo, per rivivere ancora quelle sensazioni e provare il brivido di poter dire… “..sono ancora qui…”.
E’ passato tanto tempo, sono successe molte cose e tanti piccoli fastidi mi ricordano sempre che il fisico non ha più la freschezza dei vent’anni. Però metto il mio sogno nel cassetto : il 23 Ottobre del 2011 ho fissato un appuntamento.
Spero di farcela.

martedì 16 novembre 2010

VENEZIA 2010 – I misteri dell’elettronica

La tradizionale gara di fine stagione a Venezia è da sempre per me, più una bella gita in una città che ogni anno riesce sempre a meravigliarmi, che una gara nella quale ricercare un risultato.
La serie di prestazioni non lusinghiere mi ha anche ormai convinto che difficilmente riesco ad essere competitivo in questa competizione così particolare, e infatti anche l’edizione 2010, pur con qualche miglioramento, non ha fatto eccezione in questo senso.
Questa volta però la gara la ricorderò per la strana vicenda delle punzonature mancanti, comparse a fine gara sulla stampa allo scarico dello sport ident, ma prima una breve analisi dell’evento sportivo.
Rispetto alle ultime tre edizioni questa è certamente quella che mi è piaciuta di meno, specie per il tracciato (MA). Questo per vari motivi: il primo è la presenza due farfalle… con tutta l’estensione della carta la trovo una scelta singolare e non azzeccata. La seconda è che le farfalle erano posizionate nelle zone più labirintiche e questo può piacere o meno a seconda dei “gusti” orientistici di ciascuno; io preferisco percorsi più filanti come ad esempio quello dell’anno scorso. La terza è che lo sviluppo della gara era in buona parte nelle zone affollate e questo davvero mi pare una cosa che dovrebbe essere evitata come primo criterio di tracciatura.
Passando alla mia gara non ho particolari rimpianti o errori da segnalare : il confronto con i miei compagni di squadra mi evidenzia ancora una volta che anche non sbagliando sono molto lento nel districarmi fra le calle e questo non può che voler dire che il mio contatto carta terreno e la velocità di lettura continua non è per nulla buono. Nel Trent-o si è registrata l’eccellente prestazione del giovane “Fabietto” (a me piace chiamarlo così anche se adesso è quasi una spanna più alto di me…) che ha fatto registrare un tempo notevole. Ottimi anche Alexander S. e il Daves "grande" Silvano. Complimenti a tutti, a Venezia ci sanno davvero fare.
Però voglio raccontarvi il “giallo” della mia SQ (che brutta sigla da vedere a fianco del tuo nome…).
Durante la gara ho prestato la massima attenzione ai codici, controllandoli ad ogni punto e specie in considerazione della presenza di “farfalle” ho posto anche molta attenzione alla cronologia dei punti in quella fase di gara. Tutto mi sarei aspettato tranne che al traguardo leggendo la stampa delle punzonature trovassi la bellezza di 5!!! “miss” point. Incredulo ho anche ricordato con Michele Giovannini che in alcuni di quei punti siamo transitati pressoché assieme. Più per curiosità che per interesse (non ero certo fra i primi classificati) sono andato al centro gare per chiedere un chiarimento in merito a cosa poteva essere successo in quanto mi sentivo davvero certo di non aver saltato addirittura 5 punti. Il secondo “check” della mia SI Card questa volta evidenziava la mancanza di una sola punzonatura : il punto n° 13, codice 112 (centro della seconda stella) che però molto curiosamente nel primo scarico dati risultava punzonato come si vede dall'immagine che riporto. Tutti gli altri punti erano OK.
Strano anche che un “miss” ne determini altri 4 successivi, e nemmeno consecutivi fra loro. Se avessi fatto PM al punto 112, mi sarei aspettato che tutti i punti successivi fossero risultati regolari. Magari qualche esperto di sport ident mi saprà fornire una spiegazione. Sono anche certo di non aver punzonato altre lanterne che non facevano parte della mia sequenza di gara (ho proprio fatto attenzione ai codici..me lo sono imposto dopo la staffetta in Val Canali!!!).
Al centro gare non parevano esserci spiegazioni alla cosa, se non che mancava il punto 112 che nel check precedente risultava presente, ma tant'è che giustamente il giudice di gara, analizzando lo scarico dati non ha potuto che squalificarmi, nonostante io sono assolutamente certo di essere andato a quella lanterna 112. (Riporto il percorso).
Tuttavia la seconda “versione di scarico” mi pare più credibile della prima : innanzitutto indicava un solo miss point (però perchè prima cinque?) e anche considerando che pongo sempre la massima attenzione al “beep” della stazione , può essere che abbia inserito lo sport Ident nella stazione senza che questa registrasse il mio passaggio. Ovviamente è impossibile ricordare con certezza per 29 lanterne di aver ascoltato nitidamente il segnale acustico della punzonatura. Nessun Pedrottiano (a proposito grande Dario in M35!) “psicodramma” anche se vedere quell’ SQ di fianco al tuo nome non è bellissimo dopo tutta la fatica fatta.
Il 2010 orientistico è davvero finito e il vero psicodramma è che ci aspettano mesi e mesi senza le gare del nostro sport preferito,anche se l'idea di ributtarmi nelle campestri, ora che dopo 2 anni scadenti ho recuperato una condizione di corsa decorosa mi restituisce una certa motivazione.
L’ultima nota è che ho provato una certa emozione nel transitare sul ponte della libertà all’andata e al ritorno perché la prossima volta…. beh su questo dovrò scrivere a breve un post.