Andrea Segatta e Steven Bradbury… cosa possono avere in comune questi due personaggi? Poco, molto poco: sono due sportivi, il primo è un nemmeno illustre sconosciuto mentre il secondo ha vinto un’olimpiade nel pattinaggio Short Track, ma dopo il 20 Marzo di quest’anno hanno vinto una gara in circostanze, con le debite proporzioni, un po'simili.
Per non dover scrivere pagine e pagine vi rimando a Wikipidia per conoscere la fantastica storia di Steven: http://it.wikipedia.org/wiki/Steven_Bradbury. Sono pochi minuti spesi bene, una storia che ha dell’increbilibile e rendo lo sport un qualcosa di inimitabile dove tutto a volte può succedere. In chiave diverterente : http://www.youtube.com/watch?v=IOVJn3d1CD8
Cambiando sport e continente, Sabato e Domenica partiva la stagione orientistica 2011, con in programma il “Trittico della Valsugana” con questo programma:
1)Sabato pomeriggio: Sprint a Roncegno nella nota carta “Pineta San Silvestro”
2)Sabato sera: notturna a Calceranica
3)Domenica mattina: trofeo nazionale centri storici a Levico.
Le gare del Sabato sono facili e divertenti: a Roncegno corro bene per le mie possibilità arrivando quinto dietro al “Cip”, Dario, Enrico e Grassi. A parte il vincitore i distacchi non sono importanti e ho la conferma di aver fatto una buona gara, finalmente senza errori e correndo a buon ritmo. La gran parte del distacco la prendo nei primi due punti, da lì in poi pochi secondi a lanterna da chi mi precede: cosa che comunque mi conferma che devo ancora crescere nella lettura in corsa per eliminare quei pochi secondi a tratta dovuti a lentezza nella presa delle decisioni, che sommati alla fine diventano minuti.
Sulla notturna non c’è troppo da dire… con la mia lampada “tre led” non vedo una mazza, posso solo leggere la carta alla bene e meglio e navigare a vista. Concludo dignitosamente al terzo posto ma la mia epopea Bradburyiana vive la prima puntata: il “Cip” è squalificato (non entro nei motivi, lui stesso mi riferisce per attraversamento zona vietata)
Arriviamo alla Domenica: con un concorrente in meno la possibilità di fare un podio al “Trittico” si fa reale, anche perché la gara in CS mi si addice molto e la forma fisica è buona.
La giornata è splendida e la gara inizia bene, molto bene. Corro forte, non sbaglio nulla, a volte rallento solo un po’ perché non riesco a prendere decisioni veloci….. alla lanterna 20 il “giallo” che caratterizzerà la gara. La scelta di percorso che logicamente porta alla 20 è ostacolata da un tratteggio rosso su una via, suppongo per lavori in corso. Per arrivare alla lanterna ci sono due possibilità: una passare attraverso un “giallo” dovendo però attraversare poi una linea nera grossa continua. La seconda di fare un lunghissimo aggiramento allungando veramente tanto il percorso. Quando mi accorgo della cosa mi viene un po’ di angoscia: sto andando benissimo…. sento il rischio mi mandare tutto all’aria. Mi fermo credo almeno 30 secondi buoni per decidere….. ricordo però che la linea nera non si può attraversare e pur con una certa arrabbiatura e soprattutto ansia mi appresto al lungo aggiramento. Arrivo alla fine concentrato e soddisfatto. Mi viene incontro Grilli e mi mostra il suo “cartellino tempi”: solo una cinquantina di secondi più di lui che è uno specialita di queste gare… è andata molto bene.
Adesso devo aspettare Dario ed Enrico. Sono certo che specialmente Dario andrà alla grande perché queste sono le sue gare. Arriva però con un tempo impressionante… cinque minuti più basso del mio. Sono stupito di un distacco del genere ma poi, con esemplare onestà dice di volere “andarsi a costituire” per il passaggio del giallo alla tratta 20. La stessa cosa avviene per Enrico e per il “Cip”.
La mia epopea Bradburyiana si completa e vinco il trittico, più per le squalifiche dei tre che mi avrebbero preceduto che per averli battuti sul campo. Leggendo infatti gli split e calcolando il tempo da me perso per l’aggiramento alla 20, va scritto per onestà di cronaca che tutti e tre avrebbero fatto un tempo migliore del mio. (Anche se non di molto, quantomeno per lasciarmi la soddisfazione di aver fatto ugualmente una buona gara).
Questa cosa non mi fa godere molto la vittoria, anzi mi fa provare molto imbarazzo e un sincero dispiacere per la sorte degli “amici avversari”. Credo infatti che siano stati vittima di un tranello molto insidioso venutosi a creare per circostanze impreviste (vedi lavori in corso sul percorso poco prima dello svolgimento della gara), in quanto sulla buona fede di tutti non ho il minimo dubbio.
In particolare ho apprezzato moltissimo la sportività di Dario che non ha esitato a comunicare ai giudici di gara cosa era successo: un comportamento davvero esemplare.
Credo che lasciare quel punto così particolare, sia stata una disattenzione dell’organizzazione. La soluzione migliore era passare direttamente dalla 19 alla 21 eliminando una tratta scrivendolo sul comunicato gara o comunicandolo in partenza.
Ma tant’è….. per un giorno ho indossato i panni del Steven Bradbury ….. dei poveri.
2 settimane fa