domenica 25 aprile 2010

Fatale Val Canali

Due giorni in Val Canali che mi riporta agli incubi orinetistici del passato. Tratte fatte molto bene, in pieno controllo e uno-due errori in gara devastanti.
Inoltre nella staffetta, dopo circa 230 Gare sono incappato nella mia prima PE della carriera. Proprio nella staffetta....dove tengo sempre la massima attenzione ai codici... Un Black-Out che non mi so spiegare.
Quest'anno doveva essere quello dell'attenzione e della tenuta mentale, ma evidentemente qualcosa ancora non va. Non riesco a spiegarmi la cosa e questo è ancora più sconfortante.
Sono molto amareggiato, tanto da volermi prendere un po' di pausa. Questa sera sento le motivazioni orientistiche al minimo storico. Inoltre nelle mie categorie vedo sempre più atleti che fanno cose eccellenti e che migliorano di anno in anno, mentre io non riesco a fare altrettanto. Visti i sacrifici che devo fare per ritagliarmi qualche spazio per allenarmi, se i risultati sono questi tantovale che faccia le gare al "piccolo trotto", senza nessuna pretesa, evitando di farmi il leggendario "mazzo". Avendo una genesi sportiva da corridore di resistenza non sono uno che nello sport e nella vita "molla" tanto facilmente ma in questo momento, non vedendo concreti migioramenti gli stimoli sono quasi a zero. Spero possano tornare, perchè questo sport mi piace veramente molto.
Concludo questo post, con un ringraziamento a Dario Stefani dell'Erebus, che oggi ha avuto un gesto nei miei confronti di fantastica sensibilità sportiva.

domenica 11 aprile 2010

Monghidoro- Campionati Italiani Sprint

Primo titolo nazionale 2010 in palio e trasferta sull’Appennino Tosco-Emiliano in quel di Monghidoro, che mia madre riconosce al volo in quanto paese natale di Gianni Morandi.
La gara sprint è statisticamente quella in cui a livello nazionale ho ottenuto i migliori piazzamenti, anche se so bene che per le primissime posizioni non credo di poter avere grandi ambizioni. Ma siccome tentar non nuoce e forse nelle sprint qualche sorpresa ce la si può aspettare, cerco di partire bello carico, con l’intenzione di dare il meglio. L’obiettivo è un posto nei 10, che non è mai male.
La prima parte della gara si svolge all’interno del paese e alla partenza, resomi conto della cosa mi sforzo di tirare un po’ il freno perché so bene che se parto a tutta la possibilità di sbagliare è altissima. Procedo non velocissimo ma sicuro e preciso fino al punto 7 dove commetto l’unica imprecisione della giornata andando “lungo”, ma per fortuna accorgendomene abbastanza in fretta. Da li in poi inizia la parte migliore della mia gara: il ritmo di corsa aumenta e per fortuna non faccio errori se non qualche sbavatura di pochi secondi. All’arrivo Stegal al microfono mi riempie di soddisfazione comunicando che ho fatto il miglior tempo fino a quel momento. Pur sapendo benissimo che la cosa sarà assolutamente provvisoria provo una gioia enorme e mi scappa anche un gesto di esultanza che non avevo da quando ero ragazzino e, giocando a calcio , segnavo una discreta quantità di goal essendo attaccante di piede non eccelso ma veloce veloce. Ti ringrazio Stefano.. sarà una sciocchezza ma, complice l’adrenalina dell’immediato post gara, mi hai regalato qualche istante di felicità sportiva. Come da copione iniziano ad arrivare i più forti e il mio tempo viene macinato da molti e tritato da Rigoni.
Per quanto riguarda la gara, la mia opinione è che è stata organizzata una bellissima sprint, varia per velocità di corsa, tipo di terreno e approccio mentale necessario per andare al massimo. Voto alto al tracciatore Seppi, con il quale ho il piacere di congratularmi a fine gara.
Per quanto riguarda i risultati il vero vincitore della gara è Dario, che corre una gara per me strepitosa, dimostrando senza dubbio di essere una atleta veramente forte e che merita i più grandi complimenti per questa prestazione. Dietro a lui i nomi che ci si aspettava, con l’assenza di Michele che non ha una delle sue giornate migliori. Per me un nono posto che probabilmente rispecchia abbastanza bene la mia collocazione in una graduatoria nazionale nella disciplina. Cercando nell’archivio dei tricolori sprint trovo infatti un 9° posto a Marcesina 2006 e ancora un 9° a Pergine 2008. Insomma… quasi un abbonamento a questo piazzamento!!
Quello che però mi stupisce è il distacco dai primi, ad esempio da Dario dato che Rigoni non si calcola. Da una sommaria analisi degli split scopro che 2 dei 3 minuti che ho preso erano già in “cassa” alla lanterna 9 e quindi (pur contando i 40 sec di errore alla 7) , essendo la prima parte quella in cui contavano di più le qualità tecniche orientisti che non posso che concludere che il mio gap dai migliori è elevato. Sicuramente si tratta di maggior lentezza nel legame lettura fine-corsa veloce. La cosa sconforta un po’ perché è una cosa che sarà difficile migliorare in maniera sostanziale e ciò significa che difficilmente potrò mai avere grandi aspirazioni in gare importati, anche se dovessi presentarmi con una condizione atletica molto migliore di quella attuale che comunque definirei accettabile (lo dimostra la tratta 13 dove confrontando il mio tempo con quello degli altri credo di avere realizzato uno dei migliori parziali).
Provo ad analizzare infatti dove avrei potuto limare qualcosa alla mia prestazione.
Punti 1,2,3 ok. 4 ok, forse da verificare la scelta: magari salendo dalle scalette si guadagnava qualcosa. 5 e 6 ok. 7 circa 40 sec di errore. 8 ok. 9 corsa un po’ lenta in uscita… facciamo 5 secondi. 10,11,12,13 Ok. Alla 14 cerco nella siepe invece che in fondo alla scaletta: 5-10 sec. 15,16,17,18,19,20,21 Ok.
In tutto fa circa 1 minuto, e quindi in ogni caso lontano dal duo Pedrotti-Cipriani. Pur nella soddisfazione di essere nei 10 in Italia per la terza volta porto a casa un po’ di amarezza dalla consapevolezza di essere un gradino abbondante sotto i migliori. In ogni caso complimenti a loro perché sono al di fuori della mia portata ed è giusto e sportivo riconoscerlo. Devo ancora capire quindi se essere contento o malinconico…

lunedì 5 aprile 2010

VIGOLANA

In una giornata con fastidiosissimo e freddo vento, sono al via della terza tappa della “3 Giorni della Valsugana” per una gara sulla media distanza. E’ la prima gara di bosco vero della stagione, anche se conoscendo orami bene la carta dove si svolgerà la competizione so che non è proprio il bosco dei miei sogni, ma vorrei continuare nella serie positiva di gare che dura da un po’.
Alla partenza le prime tre lanterne vanno via lisce come l’olio e pur con un po’ di stanchezza per la sprint corsa sabato “a bombazza” le cose sembrano andare bene finché la prima congiuntura negativa della stagione ci mette lo zampino. Scendendo a tutta dal punto 3, in diagonale per andare a percorrere la comoda strada che porta verso la quattro appoggio il piede male e la caviglia prende una brutta torsione. Sento una fitta abbastanza violenta, ma per fortuna dopo una piccola sosta di “check” proseguo con cautela e riesco a correre anche se con un certo fastidio. Ma la tratta della disfatta non è terminata. Arrivo al sentiero in salita che porta al punto 4 con in testa l’input del bivio di sentieri verso destra. Con un po’ di disattenzione da parte mia, e un po’ di sfortuna dovuta al fatto che il simbolo è parzialmente nascosto dal cerchio rosso, invece di prendere il bivio a destra imbocco la canaletta che mi porta fuori rotta. Mi aspetto di trovare il sasso entro pochi secondi ma salgo, salgo e non trovo nulla, passando beffardamente a circa 30 metri a sinistra del punto ma volgendo lo sguardo verso destra convinto di essere sul sentiero. Non riesco a capire con prontezza cosa è successo e con disappunto arrivo fino alla strada superiore. Osservo bene la carta e in 1 minuto circa di stop ancora non capisco cosa è successo. Rientro velocemente in carta grazie ad un sentierino e trovo subito il punto. Purtroppo però la gara per me finisce qui. Un po’ malconcio e un po’demoralizzato continuo con buona precisione generale se non in un errato approccio alla 6. I punti dalla 10 alla 15 sono per me di sofferenza fisica totale. So di non essere un mostro in salita ma oggi sono in giornata no e mi trascino miseramente in cima al colle delle ultime tre lanterne. Una prestazione atletica veramente pessima… spero sia stato solo un episodio.
Al traguardo vedendo i tempi di Michele e Dario mi stupisco: sono andati entrambi molto forte. Anche senza errori non sarei riuscito a fare i loro tempi. Del resto lo so bene, sulle pendenze estreme non sono competitivo, e oggi di muri da scalare ce ne erano in abbondanza.
Adesso si va in Emilia per i campionati Italiani e la CI Long, su un bosco che pare essere descritto come ben percorribile. Spero di recuperare al 100%, perché in serata la caviglia si è un po’ gonfiata anche se non pare essere una cosa seria.

domenica 4 aprile 2010

Roncegno - Campionati Trentni Sprint 2010

Seconda gara della stagione e primo "titulo" in palio. Si corre sulla carta di Roncegno.
La forma è buona e ci arrivo con già 4 allenamenti in carta, pertanto è lecito aspettarsi qualcosa di buono. Il lotto dei partecipanti non è molto folto ma come sempre la concorrenza è spietata. Le griglie presentano intervalli di 1 minuto e mi trovo in una posizione di partenza alquanto scomoda, con Enrico e Michele che partono 1 e 2 minuti dopo di me. Quando vedo la partenza presso le terme e noto che vi è un ampia visibilità verso i concorrenti che ti precedono mi rassegno già sul fatto che Enrico potrà prendermi con riferimento e probabilmente potrà accelerare i suoi ritmi. I primi 5 punti sono estremamente ravvicinati, "a mitraglia". Non forzo troppo i ritmi perché so che correrei grossi rischi di compromettere la gara da subito. Esco bene dal parco ma girandomi incrocio già lo sguardo di Enrico che mi “punta” come un predatore con la sua vittima. Per fortuna riesco ad isolare la mente e non mi faccio influenzare. Alla lanterna 7 compio l’unico errore di giornata cioè la scelta bassa. Nella sprint ci sono pochi istanti per decidere: inizialmente avevo optato per salire ma poi vedendo parecchie curve verso l'alto ho cambiato idea. Tuttavia la scelta bassa è decisamente più lunga e l’equidistanza delle c.d.l. a 2.5 metri non rendeva gravoso il dislivello. Analizzando i parziali a fine gara la scelta sbagliata mi costa 25 secondi.
Fra il punto 9 e il 10 Enrico mi raggiunge, me lo aspettavo, ma per fortuna rimango molto concentrato e attento. Alla 10 punzona prima lui, ma poi riprendo il mio passo e dopo un paio di punti ripasso davanti e ci rimarrò fino a fine gara. Gli ultimi punti sono velocissimi, e piani: pane per i miei denti! Riesco a tenere un ritmo di corsa notevole e arrivo molto bene alla fine.
Il cronometro segna 15’45’’, per 2.7 Km e 80m di dislivello. Il calcolo kmsf dice 4’30’’. Il GPS da un esatta corrispondenza indicando una percorrenza di 3.5 Km, alla media di 4’35’’.
Considerazioni: per la prima volta nella mia “carriera” di orientista raggiungo il “podio” di un campionato trentino in una gara individuale e già questo è una prima soddisfazione; la partecipazione non era delle più numerose ma chi mi ha preceduto (Michele ed Enrico) non sono i primi arrivati. Ho corso lo stesso percorso delle Donne Elite e fatto segnare, al secondo, lo stesso tempo di Cristine K. e anche questo è un buon segnale. Non ho fatto errori di percorrenza, ma solo un errore di scelta, perdendo 25 secondi… e per me contare gli errori in secondi e non in minuti (come mi scrisse tempo fa il mitico “Bepi” Simoni in un post) sebbene in una sprint è forse la cosa migliore di tutte. Parlando dell’organizzazione un complimento a Fabio Hueller che ha tracciato una sprint secondo me bellissima, che alternava tratte ravvicinate dove occorreva prestare molta attenzione all’uscita punto per avere fluidità di azione, a tratte più lunghe e fisiche dove lo sforzo atletico doveva essere massimo. Queste sono le gare sprint che vorrei sempre! Se con la massima moderazione dovessi esprimere una perplessità è sull’intervallo di 1 minuto fra le partenze. Mentre ero al -1 potevo vedere con chiarezza il concorrente davanti a me per parecchio tempo. In questo modo chi partiva dietro aveva un comodo riferimento per accelerare in zona punto nelle prime tratte. Un intervallo di 2 minuti mi sarebbe sembrato più adeguato. Detto questo, complimenti a Michele (che bissa il successo dell’anno scorso a Fondo) ed Enrico, rispetto ai quali ho ancora un gap generale da colmare. Però mi conforta che sono li vicino….