domenica 14 giugno 2009

Barricata - Campionati Trentini Long


Ci sono gare in cui non si ottiene un risultato particolarmente positivo, ma che possono dare indicazioni ottimistiche.
Questo CT Long è stato per me così. Se dovessi guardare solo alla classifica non sorriderei di certo ma le sensazioni in gara sono state le più positive di tutta la stagione.
Primo fra tutto la condizione atletica è finalmente tornata sufficiente: di certo posso rendere molto di più ma rispetto a un paio di mesi fa il progresso è notevole. Quest'estate ho intenzione di continuare ad allenarmi, specie in salita, e se va tutto bene in autunno sono convinto di ritornare ad essere atleticamente competitivo.
Dal punto di vista della tecnica.... sono tornato ad un classico del passato. Quasi tutti i punti molto bene, un errore medio e purtoppo un erroraccio.
So che devo lavorare a livello mentale per riuscire ad eliminare quel singolo calo di attenzione...concentrazione... quel momento di mancanza di lucidità che tante volte compromette una gara che potrebbe essere molto positiva.
Purtoppo non ho davvero idea come si possa allenarsi per un obiettivo simile... ci dovrò pensare, parlarne con qualcuno che mi può consigliare. Certo è che adesso come adesso è un mio grosso limite. Lo dimostra il fatto che quasi sempre gli errori li commetto su punti semplici, mai su quelli difficili ( e quindi non è di certo una questione tecnica). Questo nonstante cerchi di scolpirmi nel cervello che mai nessun punto è facile e occorre porre la stessa massima attenzione in qualsiasi tratta. Già..perchè nell'orientamento fare 19 punti eccellenti e uno disastroso non serve proprio a nulla, se non a mangiarti le mani.
Tuttavia, considerando il periodo da cui arrivo preferisco sia andata così, pittutosto che constatare che la prestazione sia stata costante e mediocre per tutto l'arco della gara. Certo oggi un po' di rimpianto c'è perche la possibilità di entrare nei tre del campionato Trentino era ghiotta.
Adesso devo estendere la mia tenuta mentale a ogni secondo delle competizioni. A partire dal beep della partenza, fino a quello della lanterna finish.
E questa la nuova sfida che mi aspetta.

5 commenti:

SILVAN ha detto...

corri di meno e pensa di più... pensa solo ad andare giusto alle lanterne poi la corsa viene da se... arrivi sempre a dare tutto a livello fisico, non a livello tecnico se vai fuori soglia

Andrea Segatta ha detto...

Pensa che già correndo sostenuto, come ben sai, prendo su una gara medio-lunga, nella migliore delle ipotesi:
- 20 minuti da Rigoni
- 15 ca Corona
- 10 da Pin e compagnia bella
Purtroppo è difficile pensare di calare i ritmi se vuoi solo sperare di avvicinarti a questi "mostri" dell'orientamento.

Eddys ha detto...

'Adesso devo estendere la mia tenuta mentale a ogni secondo delle competizioni. A partire dal beep della partenza, fino a quello della lanterna finish.'
Non ti pare un po' troppo? Avere una concentrazione al top per tutta la gara. Forse è questa la tua pecca. Cerca invece di trovare i momenti giusti per staccare la spina dalla carta e rilassare la mente in vista dei successivi sforzi. Una tratta lunga lungo un sentiero o qualche cosa di simile. E poi cerca di riprendere per tempo la concentrazione prima di rientrare in zona punto.
Come buon esercizio per leggere la carta in velocità, mi è stato consigliato questo che fa Rigoni: allenamenti di lettura carta in discesa. Li la velocità è più alta e le scelte devono essere immediate. Lui chiaramente prima faceva un allenamento di corsa in salita in modo da arrivare cotto nel momento in cui oprendeva la carta in mano. Non mi sembra un cattivo esercizio. E pensa che in coatch che gli faceva fare ste robe assieme a Tavernaro si chiama Baccega...

SILVAN ha detto...

No, certo ma credo che, di fama, i tre che hai nominato siano irraggiungibili... e credo che sia più soddisfaciente prendere 15 minuti ogni gara che 5 minuti in due gare e 40 minuti in sette a causa di errori grossi...
anche perchè l'orientamento non è atletica leggera e necessita di cali di ritmo dove necessario (magari anche non solo in zona punto ma anche quando ci si trova in difficoltà mentalmente)...
Poi credo che per avvicinarsi ai "mostri sacri" ci sia bisogno di tempo e avvicinarli poco alla volta...rosicchiando poco a poco...e non è certo una gara azzeccata a tutta che permette di arrivare al loro livello anche perchè questi mostri sono incredibilmente costanti nelle prestazioni ciò significa che devono avere un impostazione di gara che va oltre l'andare a tutta e basta. Insomma io credo che i ritmi vadano alzati in relazione alla lucidità e la sicurezza per arrivare ad un punto...
a tal proposito mi viene in mente una gara sprint dove in una discussione pre-gara fra te e Friz tu dicesti di voler rischiare il tutto per tutto mentre lui mantenere la sua impostazione ragionata della carta nonostante tutto... Friz vinse quella gara e tu sbagiasti pesantemente un punto mi sembra...poi in una sprint magari ci sta ma è l'impostazione che secondo me che è sbagliata.. Friz può essere un buon esempio in tal proposito per esempio,secondo me...
poi magari io non sono la persona più adatta a dare questi consigli ma nella mia piccolezza mi pare che anch'io quando sono riuscito a fare questo mi sono sentito più sicuro e ho sbagliato meno (poi ci vuole il fisico che sostenga un pò)

Andrea Segatta ha detto...

Eddys scrive ".....Non ti pare un po' troppo? Avere una concentrazione al top per tutta la gara. Forse è questa la tua pecca. Cerca invece di trovare i momenti giusti per staccare la spina dalla carta e rilassare la mente in vista dei successivi sforzi....."
Interessante come teoria... nelle mie analisi dei post gara però rilevo che è ESATTAMENTE in quel momento di rilassamento (magari perchè si considera, anche inconsciamente, la tratta facile) che l'erroraccio è in agguato. Forse occorerebbe un giusto equilibrio anche nei momenti di attenzione... Quello che so è cha a volte anche 20 secondi di stacco mentale si possono pagare carissimi. Almeno a me capita così...però può darsi che la spiegazione sia che io più imbranato e disattento della media. Comunque una spiegazione interessante. A tale proposito ho da tempo in mente un posto in cui vorrei ccercare di capire veramente cosa è la concentrazione.
Per Silvan: le sprint, specie cittadine fanno storia a se. Se non sei un "top" e vuoi giocarti delle possibilità allora non puoi fare a meno di andare "a bomba". Rivendico e mi immedesimo in questo tipo di approccio aggressivo: ammetto che mi piace sapere che anche in presenza di atleti più forti di me l'idea di avere delle possibiltà di risultato mi sprona tantissimo.
E comunque spesso si raccolgono anche buoni frutti, ad esempio un ottavo ed un nono posto in due edizioni dei campionati Italiani. Certo forse poteva andare meglio...ma uno solo vince...
Nelle gare Middle e Long invece concordo con te : l'approccio "kamikaze" comporta la quasi certezza dell'errore e un atteggiamento troppo aggressivo in gara è controproducente.